Per Piccioni parte male il nuovo corso Sacal tra compensi aumentati e rappresentante comunale ritenuta di ripiego

Per il consigliere comunale continua ad essere un problema il luogo di nascita non lametino dei vertici

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Rosario Piccioni (Lamezia bene comune) non vede di buon occhio il nuovo corso del cda Sacal, con il nuovo presidente Giulio De Metrio, lamentando che «in appena 3 anni gli stipendi del presidente Sacal siano passati dai 30.000 euro di Colosimo ai 100.000 euro del presidente De Felice e oggi a 240.000 euro con la nuova gestione De Metrio. Stiamo parlando di somme lievitate otto volte in soli tre anni con un effetto moltiplicatore che, tra rimborsi e spese aggiuntive, porterà a una spesa nei prossimi 3 anni solo per “i vertici” di circa 1 milione di euro. Guarda caso la somma che sarebbe necessaria per effettuare i lavori di adeguamento sismico dell’aerostazione».

Si ci chiede se «in assemblea dei soci la presidente Santelli e il sindaco Mascaro abbiano ritenuto “prioritario” rivedere al rialzo le indennità di chi sta al vertice mentre continuano a tacere sulla vicenda dei lavoratori precari stagionali dell’aeroporto che non riescono ad arrivare a fine mese? E’ mai possibile che sulla vicenda degli stagionali da oltre un mese la Santelli non si degni di dare una risposta a una questione sollevata da tutto il consiglio comunale di Lamezia mentre bastano pochi minuti quando si tratta di far lievitare indennità di carica? Ci sono segnali politici inequivocabili che purtroppo, sin dalle prime battute, fanno vedere quali saranno le priorità di questo nuovo management Sacal».

Piccioni sostiene che «il Comune di Lamezia, socio di maggioranza relativa della Sacal, nei fatti non ha contato nulla. Con una città che detiene quasi la maggioranza assoluta delle quote della società, visto che i due soci privati sono lametini, il sindaco Mascaro avrebbe dovuto pretendere almeno o la nomina del presidente o dell’amministratore delegato. E invece, per l’ennesima volta, Lamezia resta a guardare e si ritrova con un pugno di mosche in mano».

Si contesta anche la nomina dell’imprenditrice Milone come rappresentante del Comune, sostenendo un «“passo indietro” di Mascaro rispetto alle sue scelte iniziali che ormai da mesi erano ricadute sull’imprenditore Rocco Aversa. Appena poche ore prima dell’assemblea è stato “costretto” ad individuare una donna come membro del Cda senza la quale, per effetto della legge sulle quote rosa, il nuovo organismo sarebbe stato illegittimo», lamentando poi le scelte prese dai cda passati come la partecipazione al bando di gestione anche degli aeroporti di Reggio Calabria e Crotone, o i pieni poteri al presidente arrivati durante la gestione De Felice, oggi contestato ma salutato con favore dai vari fronti politici all’indomani della nomina post inchieste giudiziarie giunte poco prima della naturale scadenza del mandato della gestione Colosimo.

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