Lamezia Rifiuti Zero contraria ai termovalizzatori e terza vasca discarica

Il sindaco ha comunicato che a breve partirà la consegna di 100 compostiere domestiche a famiglie cittadine dotate di giardino

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Ieri una delegazione dell’associazione Lamezia Rifiuti Zero, guidata dalla presidente Dina Caligiuri, ha incontrato il sindaco Paolo Mascaro, il vicesindaco Antonello Bevilacqua e l’assessore all’ambiente Franco Dattilo, allo scopo di portare all’attenzione dell’amministrazione comunale alcune questioni cruciali relative alla gestione dei rifiuti nel territorio cittadino.

L’associazione, dopo la firma della delibera della giunta comunale per l’avvio dell’iter realizzativo per la sopraelevazione della prima vasca della discarica di località Stretto, destinata ad accogliere ulteriori 150.000 mc di rifiuti derivanti dal trattamento dei rifiuti urbani indifferenziati, ha inteso esprimere la propria posizione riguardo alla questione discariche, a seguito di quanto previsto dalla recente ordinanza della presidente della Regione Jole Santelli. Come noto, oltre all’ampliamento delle due vasche già esistenti, per una capienza di 150.000 e 55.000 mc, l’ordinanza prevede la realizzazione di una terza enorme vasca per una capienza di 600.000 mc di rifiuti urbani derivanti dal pretrattamento dei rifiuti indifferenziati.

In realtà la stessa conferma quanto già previsto a settembre dall’amministrazione Oliverio, con in precedenza la terna commissariale a candidare Lamezia Terme come sede all’interno dell’Ato di Catanzaro della nuova discarica di servizio.

L’associazione di volontariato, che sostiene e diffonde i principi di sostenibilità ambientale ed economica della nota Strategia Rifiuti Zero, sostenuta in Italia primariamente da Rossano Ercolini, premio “nobel” per l’Ambiente nel 2013, ha sottolineato, nel confronto con gli amministratori, che «il Comune di Lamezia, appartenente all’Ato di Catanzaro, registra un crescente virtuosismo nella gestione dei rifiuti e deve tutelare il proprio territorio e il proprio operato, opponendosi alla realizzazione della megadiscarica, che diventerebbe di certo la scappatoia per risolvere le incapacità gestionali dei comuni più arretrati, dovendosi limitare invece a usare delle ulteriori capienze deliberate esclusivamente per soddisfare le esigenze del proprio ristretto ambito territoriale», e nelle ordinanze regionale l’ambito di riferimento non è quello di tutta la Calabria, ma dell’Ato di Catanzaro.

Di contro l’associazione lametina manifesta «non entrando nel merito di valutazioni di impatto ambientale relative ai siti in questione, consapevolezza della necessità di garantire all’ambito territoriale cui Lamezia afferisce le capienze necessarie per allocare gli scarti del trattamento dei propri rifiuti indifferenziati», enfatizzando «la necessità che la città profonda un impegno sempre maggiore per aumentare la percentuale dei rifiuti raccolti in modo differenziato e di quelli effettivamente riciclati, spingendo per una sempre migliore qualità del rifiuto raccolto. I recenti aumenti percentuali della raccolta differenziata, dovuti all’estensione del metodo porta a porta in buona parte della città, devono portare con ottimismo e convinzione a puntare a percentuali sempre più elevate, raggiungendo almeno il 75% entro il 2035, come richiesto dal pacchetto economia circolare dell’Unione Europea».

Contrarierà anche all’ipotesi di termovalorizzazione, «pubblicizzata come la soluzione magica ad ogni problema di gestione dei rifiuti, la pratica dell’incenerimento è un’attività scellerata, assolutamente antieconomica e insostenibile dal punto di vista ambientale. Bruciare i rifiuti, che racchiudono preziose risorse che devono invece essere recuperate e valorizzate, rappresenta un assoluto non senso, in un’epoca di fame di materie prime e di scarsità di risorse, specialmente da parte dei paesi europei costretti ad importarle a caro prezzo dagli altri continenti. La soluzione non sono gli inceneritori, che l’Europa ha dichiarato incompatibili con i principi dell’economia circolare (che si basa sul riuso delle risorse), quanto piuttosto le buone pratiche Zero Waste – in primis riduzione, riuso, riciclo e riprogettazione – che devono essere attuate in tutto il mondo e alle quali le municipalità possono e devono dare un forte impulso».

Il sindaco ha inoltre comunicato che a breve partirà la consegna di 100 compostiere domestiche a famiglie cittadine dotate di giardino, che con la pratica del compostaggio potranno contribuire alla riduzione dei costi di gestione e conferimento del rifiuto organico a carico del comune.

L’assessore Dattilo ha dato ampia disponibilità all’associazione per collaborare allo sviluppo di diverse idee progettuali suggerite da Lamezia Rifiuti Zero, nel segno della cura del territorio e della sensibilizzazione della collettività. Tra gli obiettivi non lontani si è ricordata l’applicazione della tariffazione puntuale, alla quale la città si sta gradualmente preparando con la dotazione ai cittadini di 5 mastelli, uno per ciascuna frazione dei rifiuti, idonei a tracciare i conferimenti delle utenze, in modo da premiare con uno sconto in bolletta i cittadini che produrranno meno rifiuti indifferenziati.

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