Mondo animalista unito nel chiedere interventi risolutivi contro il randagismo, ma si ci divide nella protesta

Vivi i problemi sul canile e la lotta al randagismo, così come la costituzione delle colonie feline

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Si sta svolgendo in queste ore un sit in da parte di volontari e associazioni animaliste del territorio lametino, ascoltati anche dalla commissione consiliare, da cui però l’ associazione Oipa ha deciso di non partecipare, «nonostante le ragioni fossero tante e giuste» spiega Clara Solla, delegata Oipa Lamezia Terme.

«La motivazione sta nel fatto che, in questi mesi come rappresentante Oipa, ho coadiuvato il lavoro del Consigliere D’amico fornendole il massimo supporto e tutte le informazioni che di fatto sarebbero servite per intraprendere la strada che portasse alle sterilizzazioni con reimmissione sul territorio dei cani vaganti di Lamezia Terme, come su tanti altri punti riguardante il problema del randagismo, sarebbe stato un po’ come protestare contro se stessi», spiega la Solla, «mi fa piacere constatare che oggi si sia cominciato l’ importantissimo iter delle sterilizzazioni, anche se in questa prima fase, proposto e sponsorizzato totalmente da associazioni private che hanno portato a loro spese medici veterinari e fornito l’ambulatorio per le sterilizzazioni. Ci auguriamo infatti che l’eccezione non diventi la regola e che gli organi preposti risponderanno ai loro doveri imposti normativamente. L’iter di legge prevede che siano il comune e l’Asp veterinaria a provvedere a queste ultime. I branchi presenti sul territorio, infatti, sono tanti e la sterilizzazione di questi primi 20 cani (previsti da questo progetto) è solo una goccia nel mare ma è un primo passo che ci auguriamo possa far smuovere qualcosa».

Si lamenta che «i nostri cani e gatti continuano a morire per strada e nei canili senza che nessun intervento venga fatto. La nostra provincia non ha un canile sanitario e il canile comunale di Lamezia non è attrezzato per i ricoveri. Quando si richiede l’intervento dell’Asp veterinaria i gatti non vengono prelevati dal territorio in quanto non vi è una struttura atta ad ospitarli ed i cani portati in canile, di fatto se in gravi condizioni, posso avere una chance di sopravvivenza solo se portati via dalle associazioni che li prendono in carico totalmente a loro spese per visite, cure ed interventi».

Si ricorda che «i cani hanno ancora, come ripetuto più volte, delle vecchie campane della differenziata come cucce, la parte recintata non è dotata di copertura nè per il caldo estivo e nè per le piogge invernali, cosa ancor più grave è che ormai da anni sono stati stanziati 250.000 eueo per la sua ristrutturazione, che per cavilli burocratici e palleggiamenti vari tra asp e comune sono fermi ancora li. La delibera è addirittura del 2005».

Dalla prima mattina parte del mondo a difesa degli animali ha così protestato davanti la sede della polizia locale contestando le azioni dell’amministrazione comunale, anche quelle più recenti che hanno portato la sterilizzazione di circa 13 cani (con stamattina un’altra coppia e 3 cuccioli), chiedendo maggiori controlli ed azioni in una tematica che poi chiama in causa anche l’Asp di Catanzaro e la polizia locale, entrambi in carenza di personale.

Si lamenta la mancata istituzione delle colonie feline, e la situazione al limite del canile comunale che non ha all’interno un ambulatorio che può curare animali incidentati ed ospita più di 500 quadrupedi, contestando che il volontariato negli ultimi 15 anni ha sostenuto economicamente e logisticamente le cucciolate ed i randagi. La carenza di personale, e la situazione economica del Comune, non possono però portare a soluzioni definitive e celeri chieste dagli animalisti, mentre i consiglieri comunali si limitano a sposare la causa chiedendo alla giunta di aumentare il capitolo di bilancio dedicato, che ad oggi vede 200.000 euro destinati al canile divisi tra il 2020 ed il 2021, con affidamento dei lavori in quest’anno e conclusione nel prossimo.

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