“Durante il lockdown e fino al mese scorso non si verificavano sversamenti e le condizioni del nostro mare erano ottimali”

Piccioni si rivolge all'amministrazione comunale per sollecitare maggiori controlli

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Tra i must have dei temi imputabili all’amministrazione comunale, ma non di propria competenza, con l’estate torna anche il mare sporco.

Oltre agli utenti dei social a cavalcare l’onda è anche la politica, e così il consigliere comunale Rosario Piccioni parla di «all’ordine del giorno le segnalazioni di mare sporco sul litorale lametino. Uno spettacolo inaccettabile che si presenta agli occhi di tanti lametini tornati in città per le vacanze e di tanti che trascorrono i mesi estivi nelle zone di Marinella – Cafarone e Ginepri».

Lo stesso Piccioni distingue la situazione: «certamente l’amministrazione comunale non ha responsabilità dirette sul fronte della depurazione e della pulizia delle acque. Purtroppo dobbiamo amaramente constatare che per l’ennesima volta il tema della pulizia del mare, tema vitale in una Regione come la nostra, si affronta ad estate inoltrata e quasi finita, senza che vi sia stata in questi mesi un’azione di programmazione da parte della Regione. È evidente a tutti che il mare sporco di questi giorni è fortemente correlato all’azione dell’uomo: non si spiegherebbe altrimenti perché durante il lockdown e fino al mese scorso non si verificavano sversamenti e le condizioni del nostro mare erano ottimali».

Per il consigliere comunale «i dati scientifici dei vari istituti che certificano la condizione di non inquinamento delle nostre acque si scontrano con la realtà che tanti cittadini vedono ogni giorno e che poi fanno il giro dei social, mandando un messaggio negativo dello stato di salute del nostro mare a quanti eventualmente vorrebbero trascorrere qui le vacanze», anche se tra i concetti di inquinato e sporco si gioca gran parte della differenza di interpretazioni.

Si ci rivolger all’amministrazione comunale affinché «interloquendo anche con i comuni costieri limitrofi, chieda alle autorità preposte che vengano rafforzati i controlli da parte di Guardia Costiera, Guardia di Finanza e autorità competenti sugli scarichi fognari che avvelenano il nostro mare, contrastando situazioni di illegalità intollerabili», anche se sulle correnti marine le forze dell’ordine possono poco.

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