Guarascio boccia il bilancio di previsione 2020/2022 a mezzo stampa, avendo lasciato l’aula prima del voto

L'ex candidato a sindaco di Pd e Nuova Era reputa eccessivi i toni avuti con i revisori dei conti

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Ha lasciato l’aula dopo il proprio intervento, non partecipando così alla votazione sul bilancio, ma Eugenio Guarascio (Nuova Era) tiene comunque a voler commentare il bilancio di previsione 2020/2022 cui non ha partecipato né in aula né in commissione.

«La seduta odierna del Consiglio comunale, come ho avuto modo di rimarcare nel mio intervento in aula, conferma tutte le nostre preoccupazioni sulla mancanza di una visione e di concrete prospettive di crescita per la città», sostiene l’imprenditore, «il bilancio che avrebbe dovuto segnare in qualche modo l’atto principe della nuova amministrazione ci consegna un quadro di fragilità, di profonde incongruenze e soprattutto non mette mano ai problemi più urgenti della nostra comunità, lasciando intatti disagi e disservizi. A 10 mesi dall’insediamento di questa maggioranza, purtroppo registriamo una serie di defaillance ed occasioni mancate, né l’emergenza sanitaria pur grave può essere utilizzata come eterna attenuante, dal momento che in questi mesi mai hanno trovato una traccia di soluzione i grandi temi dello sviluppo, della riforma della macchina burocratica, del contrasto all’emarginazione sociale, della cura dei servizi sanitari, del rilancio economico anche attraverso forme di economia circolare».

Come possa un Comune entrare poi in ambiti sovracomunali Guarascio non lo chiarisce, sostenendo invece che «nel corso del dibattito odierno abbiamo assistito a un ulteriore tasso di animosità tra i vertici dell’amministrazione e il collegio dei revisori, tale da non lasciar ben sperare per il futuro e complica di molto una delle prime emergenze legate al funzionamento degli uffici comunali e all’urgente reclutamento di nuove e qualificate risorse umane che possano rimettere in sesto l’apparato burocratico, e dare sostegno ai pochi e validissimi funzionari e dipendenti attualmente in servizio».

L’ex candidato a sindaco di Pd e Nuova Era reputa che «dal canto nostro come opposizione non smetteremo mai di esercitare il nostro ruolo di vigilanza e controllo a servizio della nostra comunità, mai come adesso bisognosa di punti di riferimento politici e istituzionali all’altezza delle aspettative». Magari però con qualche presenza in più in via Perugini.

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