“Do you believe in miracles?” in salsa lametina per il question time nella Sala Napolitano

Dai miracoli, tra personale e fondi che mancano, si passa al motore immobile aristotelico.

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“Do you believe in miracles?” (“credete nei miracoli?”) è la celebre frase del cronista dell’ABC Al Michaels nel commentare la vittoria della nazionale statunitense contro quella dell’Unione Sovietica nei giochi olimpici invernali del 1980, quando ancora la Guerra Fredda tra i due lati del globo non si era disgelata. Nel 2004 è il commentatore italiano della Nba Federico Buffa a rispolverare il tutto per celebrare la tripla vincente di Tracy McGrady, che con la maglia degli Houston Rockets segnò 13 punti negli ultimi 35 secondi contro i San Antonio Spurs.

Nel 2020 il claim risuona nella Sala Napolitano, niente sport ma risposte a mozioni ed interrogazioni da parte del sindaco Paolo Mascaro, che in più passaggi parla di “miracoli” citando i bilanci approvati nei termini, gli interventi per le scuole riaperte, la prossima approvazione dell’Agenda Urbana lametina da parte della Regione (tra le prime in Calabria) ed altri pratiche portate in porto al netto dei pochi dipendenti in servizio in via Perugini e delle varie emergenze che di giorno in giorno si ci trova ad affrontare.

Il riferimento non è neanche all’attigua concattedrale dedicata a San Benedetto, visto che gli interventi di competenza comunale sulla viabilità sono ancora presenti solo sulla carta mentre l’edificio religioso realizzato dalla diocesi è una rarità per Lamezia: un’opera pubblica consegnata quasi rispettando la data prevista ad inizio lavori.

MINORANZA SAN TOMMASO

Dal fronte del centrosinistra Aquila Villella e Rosario Piccioni nei ruoli dell’opposizione nel reputare i toni del primo cittadino eccessivi non celano come gli sforzi dei dipendenti siano da elogiare, ma non elevare a pratiche divine. Dalla maggioranza, al netto dell’intervento della D’Amico sulla tematica animalista seguita in prima persona, non arrivano interventi di rinforzo alla linea del primo cittadino, ma anzi si incalza l’amministrazione a cercare soluzioni più pragmatiche specie con gli uffici. I rapporti tra i due lati del cortile che divide gli organi di indirizzo politico da quelli di tipo amministrativo non sono sempre idilliaci, come emerso a più riprese nel corso delle commissioni ed anche nell’ultimo consiglio comunale.

Da rimarcare come i toni si siano alzati da parte del sindaco solo sulla polemica sindacale portata in aula dal consigliere Gianturco in merito all’indennità aumentata del segretario generale in funzione degli ulteriori settori a lui assegnati, con Pupo che sui commenti a mezzo stampa ha poi anche presentato querela verso un sindacalista, mentre la questione dei mancati pagamenti dei salari accessori è rimasta inevasa come altri punti per chiusura dei lavori, venendo così rinviata ad altra seduta.

COSA RESTERA’ DI QUESTI ANNI ’20?

Tra i lasciti dei due anni di amministrazione commissariale, i mesi di fermo politico per il Covid-19, quota 100 ad aumentare i vuoti di organico ed una seria di atti contabili da dover produrre di corsa per arrivare con tutti i documenti in regola all’esame della commissione ministeriale per avere il placet a nuove assunzioni, il sentore comune nella Sala Napolitano è che difficilmente i consiglieri comunali possano dire di aver dato le risposte promesse agli elettori che appena un anno fa si dovevano convincere per recarsi alle urne, mettere una x sul simbolo e scrivere il relativo nome dell’eletto prescelto. Elezioni che per altro potrebbero avere anche un tempo supplementare, a seconda di cosa deciderà il Tar della Calabria nella seduta fissata a dicembre, tra conto delle schede che non torna in alcune sezioni e verbali compilati in modo pasticciato in altre.

Perché l’inagibilità documentale che attanaglia le delegazioni comunali (che al momento non avrebbero però neanche abbastanza personale per essere aperte ogni giorno) o le palestre scolastiche per le attività pomeridiane, gli impianti sportivi o quelli culturali, fuori da via Perugini viene vista come ostacolo facilmente superabile, mentre l’unico tecnico rimasto in servizio non godendo del dono dell’ubiquità si trova tirato dentro a mille questioni, con la parte politica ad essere contemporaneamente parafulmine ma anche pungolo.

Si auspica che oltre al primo ingegnere che ha già dato la propria disponibilità per un incarico part time tra Lamezia e Miglierina (amministrazione titolare del contratto), possa esserci qualche altro tecnico di altra amministrazione che possa venire incontro a tempo determinato, in attesa che arrivino le assunzioni tramite mobilità, graduatorie di altri concorsi, nuove selezioni. E da settimana prossima in quinta commissione torna di attualità il piano strutturale da dover riprendere per quanto riguarda la discussione delle osservazioni.

CAPITALE UMANO E MONETARIO CERCARSI

Su altri temi come la necessità di rivedere il piano del traffico e quello spiaggia, la viabilità verso la costa con i due lungomari, riqualificare l’area verde di via Belvedere, aumentare le zone coperte e la qualità della raccolta differenziata, è un unico coro di intenti che viaggia all’unisono tra i due schieramenti intervenuti in aula.

Mozioni approvate all’unanimità, ma a mancare sono i fondi certi con cui poter garantire quanto ipotizzato. Per alcune cose si spera in finanziamenti da recuperare tramite Agenda Urbana, dei Contratti Istituzionali di Sviluppo non si parla più visto il fermo amministrativo al Governo, per partecipare a bandi regionali o nazionali servirebbero ulteriori forze per seguire le pratiche ordinarie e le progettazioni straordinarie.

Dai miracoli, insomma, si passa al motore immobile aristotelico.

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