Il Coordinamento Sanità 19 Marzo propone di chiudere tutte le scuole per Covid-19

Si propone di seguire fino al termine di ottobre la via della didattica a distanza

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«Negli ultimi giorni – spiegano i componenti del comitato – la situazione epidemiologica nella nostra comunità desta forte preoccupazione come denunciato anche tramite i social. Mantenere la calma è certamente un dovere da parte di tutti, ma non è possibile trascurare il fatto concreto che solo negli ultimi giorni si sono registrati molti casi».

Si chiede al Presidente della Regione Calabria Spirlì, al Prefetto di Catanzaro Maria Teresa Cucinotta, al Sindaco di Lamezia Terme e ai vertici dell’A.S.P. di Catanzaro di «mettere in atto tutte quelle misure che possano evitare l’aumento dei contagi, prima che sia troppo tardi. Chiediamo che la Salute degli studenti ispiri, e venga tutelata anche prima di altri diritti se necessario, qualsiasi tipo di provvedimento e che le scuole del territorio lametino vengano chiuse almeno fino a fine di ottobre, in modo che nel frattempo si monitorino e conoscano gli sviluppi epidemiologici».

«Alcuni comuni italiani, in piena emergenza Covid19 – dicono i componenti del sodalizio  – per non agire in maniera tempestiva, hanno pagato a caro prezzo e sulla propria pelle gli effetti di questo terribile virus. Non permetteremo che a Lamezia Terme avvenga tutto ciò ed esortiamo il nostro sindaco Paolo Mascaro a non fermarsi solamente davanti a questioni burocratiche. Pretendiamo, che si metta in prima linea, affinché esorti il governo regionale e tutte le istituzioni di competenza a chiudere immediatamente gli istituti scolastici. Non vogliamo solo mere giustificazioni ed inceppamenti burocratici».

«E’ inoltre necessario – aggiungono – chiudere a scopo precauzionale le scuole per sanificarle ma anche la mappatura dei contatti risulta complessa poiché coinvolge tanti soggetti e di conseguenza tutti siamo a rischio».

«Siamo intenzionati a non mandare i nostri figli a scuola – annunciano -perché abbiamo il dovere morale di tutelare la loro salute. Qualora chiudessero ufficialmente le scuole, si attiverebbe la didattica a distanza garantendo il diritto allo studio dei nostri figli. Siamo intenzionati – concludono -a non fermarci e qualora dovesse succedere qualcosa, faremo le nostre rimostranze nelle sedi opportune».

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