Italia Nostra contraria all’attuale progetto di recupero e consolidamento dell’Abbazia di Corazzo foto

Si chiedono lavori compatibili con i valori paesaggistici e architettonici del sito

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Italia Nostra non condivide i rendering del Progetto preliminare di consolidamento e di restauro della antica Abbazia di Santa Maria di Corazzo, nel territorio di Carlopoli, progetto promosso dalla Soprintendenza ABAP di Catanzaro e Crotone e finanziato dalla Regione Calabria.

L’Abbazia, fondata dai Benedettini nell’XI secolo, ricostruita poi dai monaci cistercensi, che la trasformarono in un centro irradiante civiltà, cultura e fede in gran parte della Calabria, deve la sua fama  soprattutto alla presenza del monaco Gioacchino da Fiore citato da Dante Alighieri nel XII Canto del Paradiso, abate per 10 anni in questo grandioso complesso monastico, attivo per oltre 600 anni fino alla soppressione nel 1808 per editto napoleonico. Un Bene Culturale di grande suggestione, inserito in un paesaggio ameno, tra i boschi della preSila catanzarese, attraente meta di visite guidate e tappa obbligata del futuro ”Cammino di Gioacchino da Fiore”, itinerario spirituale che arriva a San Giovanni in Fiore seguendo le orme del monaco florense.

Italia Nostra ritiene che «le imponenti rovine del complesso abbaziale di Santa Maria di Corazzo debbano essere oggetto di interventi di restauro e di recupero compatibili con i valori paesaggistici e architettonici del sito, in linea con prassi filologiche rigorose, senza compromettere le preesistenze archeologiche o i valori architettonici e artistici».

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