Le istanze dei ristoratori portate anche in Comune, ma interventi in ambito tributario non possibili nel 2020 foto

Prossima settimana un nuovo incontro allargato alla giunta per verificare la fattibilità di eventuali misure

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Parte da un assunto di base non inconsueto, cosa può fare il Comune per andare incontro alle attività di ristorazione che fino almeno il 24 novembre non potranno fare servizio al pubblico dopo le 18 (fino alle 24 sarà consentito solo il servizio di asporto e consegna a domicilio, che però non tutti possono offrire), l’incontro in commissione consiliare con gli esponenti che stanno da giorni portando avanti le proprie rimostranze contro il decreto del premier Conte.

Di proposte già stilate in apertura però non ve ne sono, con un confronto che oltre all’aspetto istituzionale di ascoltare le istanze del territorio può avere poco di operativo nell’immediato. Nel corso del dibattito così si chiede la sospensione del pagamento della Tari 2020, che è attesa come in arrivo sia per le attività commerciali che per le utenze domestiche sebbene la scadenza della prima rata sarebbe a fine ottobre (le altre 3 saranno tra fine anno ed i primi 2 mesi del 2021), ma anche rivedere la distribuzione delle strisce blu per quanto riguarda il disincentivo a frequentare determinate zone rispetto ad altre.

Richieste che però non possono avere risposta se non nella programmazione 2021, essendo il bilancio 2020 già approvato ed in vigore, mentre sulla possibilità di aprire una concertazione con i proprietari degli immobili in fitto da parte delle attività commerciali per ridurre i canoni di locazione gli stessi esercenti palesano diffidenza non credendo che la controparte sia interessata ad andare incontro a tali esigenze.

Nell’ultimo decreto Ristoro era previsto inoltre il blocco della seconda rata dell’Imu in scadenza al 16 dicembre, altro ambito che deciso dal Governo va ad incidere sulle casse comunali come mancato incasso. Non è invece percorribile la strada che il Comune possa andare contro il decreto del premier allargando le fasce orarie consentite per le attività, e se dall’opposizione Gianturco chiede interventi più incisivi ed immediati dalla maggioranza si richiama una realtà legislativa con ambiti di intervento limitati.

Anche la possibilità di avere aiuti economici non può essere accolta date le finanze comunali, rinviando così alla prossima settimana un nuovo incontro allargato alla giunta per verificare la fattibilità di eventuali misure che avrebbero però un ambito di applicazione non immediato. Una sorta di task force per entrare più nell’ambito del fattivo, anche se non tutti potranno essere accontentati, mentre a Lamezia contrariamente che in altre realtà calabresi manca la voce delle organizzazioni di categoria.

Nel frattempo i vari esercenti tornano nelle proprie attività, avendo molti di loro puntato sull’apertura anche a pranzo per cercare di contenere le perdite.

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