Dichiarazioni controverse e divergenze con il rettore universitario primi biglietti da visita per il neo commissario ad acta

Di ieri la nomina di Giuseppe Zuccatelli a commissario ad acta per l’attuazione del vigente Piano di rientro dai disavanzi del servizio sanitario

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Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Roberto Gualtieri, di concerto con il Ministro della salute Roberto Speranza, ai sensi dell’articolo 4, comma 2, del decreto-legge l° ottobre 2007, n. 159, ha deliberato ieri la nomina di Giuseppe Zuccatelli a commissario ad acta per l’attuazione del vigente Piano di rientro dai disavanzi del servizio sanitario della Regione Calabria.

De Sarro _ Zuccatelli

«Il Commissario è incaricato di relazionare, con cadenza semestrale, al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri affiancanti in merito all’attività svolta, ferme restando le verifiche trimestrali e annuali previste dalla normativa vigente» conclude il comunicato stampa, ma già poche ore dopo montano le polemiche sul nuovo commissario.

Un video amatoriale di maggio in cui lo stesso Zuccatelli rimarca come a suo dire sia più importante mantenere il distanziamento sociale che il sol uso delle mascherine, lanciandosi poi in una contestazione di effusioni prolungate come veicolo del contagio, arriva mentre è ancora vivo lo “scontro istituzionale” risalente ad ottobre tra Zuccatelli in versione commissario dell’Azienda Pugliese-Ciaccio e del Policlinico di Catanzaro ed il rettore dell’Università Magna Graecia, Giovambattista De Sarro. Nodo del contendere il padiglione C del complesso universitario, che Zuccatelli vorrebbe convertire a nuovi posti per l’assistenza Covid, mentre De Sarro ne contesta la possibilità rimarcando la mancanza di attrezzature, adeguamento della struttura, e vicinanza con mensa ed altri servizi utilizzati da studenti e personale universitario (anche se attualmente la gran parte delle attività si svolgono a distanza) oltre all’eccessiva distanza che il nuovo padiglione avrebbe con l’attuale dove son presenti i reparti coinvolti nella lotta al Covid-19.

«L’Università – reputava De Sarro – ha già fatto quello che doveva dando immediata disponibilità all’attivazione di 24 posto letto Covid dedicati nell’edificio A di Germaneto a cui oggi  si aggiungono, grazie all’ordinanza del Vice Presidente della Regione, ulteriori numerosi posti-letto di malattie infettive Covid dedicati, derivanti dal blocco dei ricoveri differibili. Riteniamo che il Commissario, piuttosto che fantasticare su proposte irrealizzabili e pericolose per la salute della collettività universitaria, debba attivarsi immediatamente in linea con l’ordinanza regionale, rendendo effettivamente operativi i nuovi posti-letto Covid derivanti dal blocco dei ricoveri, dotandoli del personale medico e paramedico necessario e potenziando le attrezzature radiologiche (TAC) ormai obsolete, necessarie per la diagnosi e cura di questi ammalati».

Ieri però, nel calderone delle reazioni al caso Cotticelli, il deputato M5S Paolo Parentela sposava «la risolutezza del commissario straordinario del policlinico universitario, Giuseppe Zuccatelli, che giustamente ha alzato i toni nei confronti del rettore Giovambattista De Sarro, chiedendogli la disponibilità del padiglione C per aumentare i posti riservati ai pazienti Covid. Non è più tempo per mantenere rendite di potere. Se la Calabria è zona rossa, anche il rettore dovrebbe porgere qualche scusa ai cittadini».

Altre polemiche erano sorte poco prima in merito all’ipotesi di trasferimento del reparto di Geriatria dall’Ospedale Pugliese al Policlinico universitario di Germaneto, sempre nel sopracitato blocco C, e a maggio quando Zuccatelli era commissario dell’Asp di Cosenza, con ambienti 5 stelle a chiederne la rimozione, gli stessi che volevano il cambio anche di Cotticelli, arrivato solo ieri dopo l’intervista a Rai3 e non per ingerenze politiche, con lo stesso generale dei carabinieri che aveva annunciato ma poi non effettuato le dimissioni dopo il confronto avuto con la commissione ministeriale che ne aveva chiesto conto sull’azione in Calabria.

Arrivati a novembre il professionista di Cesena potrà ora indicare i nomi dei commissari straordinari delle aziende sanitarie e ospedaliere (per quelle sciolte per infiltrazioni mafiose, come l’Asp di Catanzaro, bisognerà attendere la fine del periodo decretato), dare direttive al dipartimento Tutela della Salute della Regione, occuparsi degli appalti sopra la soglia comunitaria e redigere il piano Covid, anche se ancora dovrebbe farlo a distanza avendo la scorsa settimana reso noto di essere risultato positivo al coronavirus.

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