Piano strategico contro il randagismo rimasto non firmato da Cotticelli, il rammarico degli animalisti

Anche i referenti di Movimento Onda Calabra Animalista criticano l'uscente commissario

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    Parlando di «oltre 11.000 cani detenuti nei canili della Calabria, dei migliaia abbandonati ogni anno, delle centinaia di cuccioli indesiderati annegati alla nascita o seppelliti vivi, dei cani presi a fucilate o impiccati, dei gatti avvelenati in massa» anche i referenti di Movimento Onda Calabra Animalista criticano l’uscente commissario Cotticelli, reputando però come nel settore veterinario i problemi fossero esistenti da prima.

    «In Calabria non ci sono che pochissime, insufficienti, strutture deputate alla sterilizzazione degli animali vaganti. Le norme locali paralizzano le attività di prevenzione (vedi il discutibilissimo D.C.A. n. 67/2018, a firma dell’ex Commissario Massimo Scura). Molti degli amministratori locali mostrano di non avere percezione delle leggi vigenti in materia di randagismo. Alcuni degli attori coinvolti nella gestione o sono completamente disinteressati al contenimento del fenomeno o sembrano addirittura voler prestare il fianco alle attività illecite che inevitabilmente si sono innescate sulla pelle di cani e di gatti», lamentano gli animalisti, il cui dialogo con Cotticelli aveva prodotto nell’agosto dello scorso anno un tavolo tecnico con Gianluca Grandinetti della Task Force Veterinaria, «scandagliando le criticità delle norme e dei pochissimi fondi a disposizione (tra cui i dispersi 990 mila euro del DPGR 197/2012 per i canili sanitari, stanziati e mai utilizzati), giungendo, infine, alla redazione di un Piano Strategico, che sinteticamente prevede: ambulatori sanitari dove attuare campagne massive di identificazione e sterilizzazione (tanti Comuni sono disponibili a concedere strutture idonee all’attività); semplificazione delle procedure di reimmissione degli animali sul territorio di provenienza; una maggiore presenza delle Associazioni di volontariato animaliste all’interno dei canili; aree di tutela comunali per la salvaguardia dei cuccioli e dei cani in attesa di adozione».

    Senza essere firmato entro fine 2019, il documento è rimasto così lettera morta mentre la Task Force Veterinaria a luglio 2020 è stata coinvolta in una vicenda di emolumenti non dovuti e, in seguito, sciolta.

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