Sui 30 posti per pazienti Covid all’interno del Giovanni Paolo II manca il nulla osta da parte dell’Asp di Catanzaro

Il deputato della Lega, Domenico Furgiuele, ed il Consigliere Regionale, Pietro Raso, citano la risposta di Spirlì

Sui posti per pazienti Covid all’interno del Giovanni Paolo II il deputato della Lega, Domenico Furgiuele, ed il Consigliere Regionale, Pietro Raso, reputano che dopo l’interlocuzione con il presidente facente funzioni Spirlì e alcuni tecnici dell’Asp di Catanzaro «è risultato chiaro che potessero essere allestiti rapidamente almeno 30 posti letto. Del resto, la nostra struttura ospedaliera dispone di spazi a sufficienza per rendere possibile ciò».

Secondo i leghisti c’era «accordo di massima raggiunto con alcune strutture tecniche dell’azienda sanitaria, dicendo che era in attesa del via libera dei vertici per poter immediatamente procedere alla modifica della ordinanza di conversione emanata all’inizio della settimana. Ebbene, questa sera il presidente ci ha riferito, non senza palesare sconforto e incredulità, di non aver avuto nessun segnale di adesione ufficiale da parte dei vertici dell’Asp».

Si ci augura «che la direzione dell’azienda sanitaria non ponga inutili pastoie burocratiche alla volontà istituzionale esternata dalla presidenza della Regione circa il coinvolgimento operativo dell’ospedale di Lamezia. Se così fosse, sarebbe gravissimo, sarebbe l’ennesima prova del fatto che non esista commissariamento sanitario che non abbia fallito la propria missione».

Perché alla fine, chi decide, sono i commissari sulla sanità in Calabria, al netto della volontà del presidente di fare ordinanze e delle richieste del consiglio comunale (in foto la seduta in cui hanno partecipato i 2 parlamentari ed il consigliere regionale lametino, nb), che ieri ribadiva la propria versione di un ritorno di malattie infettive nell’ex reparto da anni convertito ad altro, ambito su cui gli stessi tecnici dell’azienda sanitaria provinciale avevano mostrato dissenso in fase di sopralluogo.