D’Ippolito sposa la “linea Gratteri” su Strada delineando una triade commissariale e 4 priorità per la sanità regionale
Si chiede un esperto alla guida e due sub commissari già presenti sul territorio
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Mentre il dibattito anche all’interno del Movimento 5 Stelle è vivo, sposa la “linea Gratteri” anche il deputato lametino Giuseppe D’Ippolito.
Anche per il pentastellato «con Emergency Strada verrà a dare un aiuto importante per curare i malati di Covid. Ne sono felice, perché in guerra si combatte con i mezzi disponibili e non c’è tempo né spazio per la teoria. Però l’amara verità è che in Calabria mancano gli strumenti principali, al punto da dover coinvolgere un’Ong prestigiosa e operosa perché qui siamo, fa male ammetterlo, piuttosto «‘mbrazza a Maria». A riguardo si può discutere di chi sia la colpa, su chi debba pagare errori politici e amministrativi evidenti, innegabili, pesanti».
E quindi D’Ippolito sostiene che «ora il Governo dovrà trovare una figura credibile come commissario, un esperto motivato, deciso, capace e tenace. Auspico che sia preferibilmente un calabrese e che nel suo ufficio abbia due sub-commissari che abbiano lavorato nella sanità della Calabria e che, come tutti noi, nella nostra terra vivano ogni giorno, perciò conoscendone le caratteristiche, le carenze e le potenzialità, i pantani e i giardini, la melma e la resilienza, i nemici e gli amici, i complici e gli avversari di quel sistema che ha rubato le risorse pubbliche, impoverito il sistema sanitario e mandato l’economia in rianimazione».
Si guarda poi anche all’immediato futuro: «con la nomina della nuova struttura commissariale, spero rapida, le cose da fare nell’immediato sono 4: al fine di assicurare il personale necessario, sospendere i vincoli assunzionali del Piano di rientro per l’intera durata della pandemia, per cui con alcuni colleghi M5S ho già presentato uno specifico emendamento al decreto Calabria bis appena varato; ricostruire da capo l’assistenza territoriale; valorizzare i piccoli ospedali esistenti o dismessi perché forniscano risposte di prossimità; concordare con i sindaci, che hanno un ruolo fondamentale, un piano di rilancio della sanità calabrese e di utilizzo mirato delle risorse europee, nonché alimentare la battaglia decisiva per ripartire il Fondo sanitario sulla base dei dati epidemiologici nelle singole Regioni, che in Calabria sono drammatici».