“Il Tribunale è senza Presidente, senza Presidente della Sezione Penale e mancano anche un certo numero di Giudici del Civile”

Italo Reale accomuna il caos giustizia a quello sanitario

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«Venerdì mi sono recato al Tribunale di Lamezia Terme dove mi ero portato per assumere informazione su alcuni fascicoli e su alcune trasmissioni di atti, anche urgenti, che non mi risultavano accettate. Mi sono sbrigato prestissimo, con grande efficienza, perché tutte le cancellerie civili erano chiuse ed era disponibile solo il responsabile». A dichiararlo è Italo Reale, ma secondo il legale lametino «non si tratta solo di un incidente dovuto al Covid ma di una situazione di collasso del servizio amministrativo che dura oramai da anni e che si ripete ciclicamente, sempre in civile spesso anche in penale. In questo momento il Tribunale è senza Presidente, senza Presidente della Sezione Penale e mancano anche un certo numero di Giudici del Civile mentre, solo da poche settimane, la Procura della Repubblica ha un numero di magistrati decente».

Si ribadisce che «non si tratta di un fatto eccezionale, abbiamo avuto un momento in cui non si riusciva a condannare nessuno e, per recuperare il mostruoso arretrato, l’attuale Gruppo di Giudici della Sezione Penale ha faticato anni arrivando ad un buon risultato che oggi rischia di essere messo in pericolo dall’assenza del Presidente di Sezione. Se poi facciamo la conta della cause che sono assegnate ad ognuno dei giudici civili, ritengo che siano diverse centinaia per uno, per cui dubito fortemente che la mia e la prossima generazione vedranno risolto l’arretrato civile senza l’assunzione di misure straordinarie».

Si accomuna così il caos giustizia a quello sanitario per «la mancata sostituzione del personale in pensione sostituito con precari (in parte) che facevano in tempo ad imparare e venivano sostituiti. Diversa e più complessa la questione dei Magistrati che ha caratteristiche identiche per tutte quelle sedi non particolarmente gradite. Difficilmente chi viene assegnato (ed è quasi sempre di prima nomina) decide di rimanere a Lamezia prima di assumere la qualifica di appello, per cui abbiamo un ricambio di Magistrati incessante che non aiuta, perché non si creano punti di riferimenti certi per gli avvocati ma anche per i nuovi Giudici. Non parliamo poi di quelli che sono stati una meteora (l’ultimo il caso di un Magistrato che credo di aver visto due volte) e della spoliazione del Tribunale di Lamezia Terme per costituirne dei nuovi in altre Regioni».

In conclusione Reale valuta «evidente quindi l’abbandono anche di questo settore da parte dello Stato, perché in altre realtà, sicuramente in quelle del Nord del paese, i Tribunali e le Corti di Appello funzionano perché hanno Magistrati e personale e le causa civili si completano in 2 anni e quelle penali in tempi ragionevoli», sostenendo che «le soluzioni ci sono, e non sono nonché molto difficili, e possono essere raggiunte con strumenti già esistenti nell’ordinamento, ma forse si richiederebbe anche una maggiore attenzione del Consiglio Superiore della Magistratura nella nomina dei dirigenti, perché la Calabria non può essere premio di consolazione per chi non può essere nominato in sedi più autorevoli e più prestigiose».

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