La maggioranza consiliare rimarca l’attuazione di sforzi in ottica Covid per la sanità lametina arrivati dopo mesi

Ambiti che erano già previsti prima con tanto di atti amministrativi dell'azienda sanitaria provinciale, ma attivati solo dopo le dimissioni di Cotticelli

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«Nei giorni scorsi è stato aperto nell’Ospedale di Lamezia Terme un reparto Covid nel quale operano medici con lunga esperienza nella gestione di pazienti infettivi», ricordano i consiglieri di maggioranza, anche se in realtà i posti letto son riconvertiti da quelli esistenti già dalla prima ondata, aspetto che però viene ritenuta «un’importante risposta dell’Asp di Catanzaro alle problematiche segnalate dall’amministrazione comunale e dalla Terza Commissione Consiliare affinché si garantisse assistenza qualificata per sopperire alla saturazione dei posti letto negli Ospedali Hub di riferimento, valorizzando le professionalità che lavorano nel nostro nosocomio. A ciò si aggiunga l’arrivo della strumentazione necessaria per aumentare fino a 400 al giorno il numero dei tamponabili processabili nel nostro Ospedale, oltre che di tamponi rapidi per screening di popolazione».

Si ricorda poi «il potenziamento della sanità territoriale e l’imminente attivazione di una seconda postazione USCA a Lamezia Terme in locali concessi dal Comune con lo spirito di collaborazione che contraddistingue i rapporti tra le due istituzioni. Nelle scuole, nelle prossime ore, prenderà servizio un infermiere per istituto per assicurare la presenza di personale sanitario per eventuali problematiche legate al Covid».

Tutte ambiti che però erano già previsti prima con tanto di atti amministrativi dell’azienda sanitaria provinciale, ma attivati solo dopo il caos generato dalle dimissioni del commissario Cotticelli. Perché, oggi come prima, a decidere sulla sanità sono i commissari, non la politica.

Per la maggioranza invece «è l’occasione per rilanciare a livello regionale il ruolo dell’Ospedale di Lamezia Terme affinché, attraverso il formale riconoscimento di Ospedale Covid, possa oggi beneficiare di finanziamenti indispensabili per il potenziamento di risorse umane, strumentali e tecnologiche che domani saranno linfa vitale per una sanità ingiustamente nel tempo mortificata. Le condizioni che si chiede che vengano rispettate per questo riconoscimento sono l’attivazione di posti letto ex novo senza riconversione di quelli esistenti, la garanzia di massima sicurezza per pazienti ed operatori sanitari, in particolare con il potenziamento di personale nei reparti Malattie Infettive COVID- Pneumologia- Medicina – Microbiologia e la canalizzazione dei fondi sulla ristrutturazione della palazzina indipendente dal corpo principale dell’Ospedale, che deve essere un riferimento regionale per l’assistenza dei pazienti infettivi».

Ci sarebbe anche un’azienda sanitaria provinciale commissariata, con un dissesto dichiarato a dicembre (e non revocabile), un piano triennale di assunzioni che prevede più pensionamenti che nuovi ingressi, il che difficilmente fa presumere che le richieste ricorsive trovino risposta negli atti amministrativi.

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