“È necessario il riconoscimento di malattia invalidante per la fibromialgia”

Lo chiede il consigliere regionale uscente Francesco Pitaro

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«È necessario il riconoscimento di malattia invalidante per la fibromialgia (definita anche “sindrome del dolore che non si vede”, indica il dolore nei muscoli e nelle strutture connettivali fibrose) e la possibilità di disporre di terapie farmacologiche tramite il Servizio Sanitario Nazionale». Lo dice il consigliere regionale uscente Francesco Pitaro che oggi ha partecipato alla giornata informativa organizzata dalla Sezione Aisf di Lamezia Terme.

«Condiziona profondamente la vita quotidiana – aggiunge  – familiare e lavorativa per il  dolore cronico che comporta (associato ad altri sintomi come debolezza generalizzata, depressione, mal di testa frequenti, dolori addominali e muscolo-scheletrici, colon irritabile, difficoltà di concentrazione) e, proprio per l’eterogeneità dei suoi sintomi, spesso non è compresa dai medici di medicina generale ed è difficile da diagnosticare».

Ad avviso della referente AISF Lamezia, Maria Concetta Scerbo, «dopo anni di solitudine, con l’aiuto di associazioni quali quella dei “Malati cronici” e di “Italia nostra” e con il sostegno di alcuni medici, si è formata a Lamezia Terme una sezione dell’Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica (AISF) con l’obiettivo di dare supporto alle persone colpite da questa sindrome, sostenendole nel lungo e difficile percorso della diagnosi e nel trattamento della malattia, e coinvolgerle nelle varie attività della sezione, ma anche di avere un riconoscimento a livello regionale e nazionale per essere inseriti nei Lea, poter usufruire di servizi sanitari e avere agevolazioni per i percorsi terapeutici adeguati».

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