Ai malumori interni al Pd lametino il segretario provinciale risponde con il ruolo che dovrà conquistarsi l’area centrale della Calabria

"Sarebbe un suicidio definitivo della politica e dei partiti ridurre tutto ad una battaglia personalistica per conquistare una poltrona"

Nella fase di polemiche interne al Pd lametino, successive alle dimissioni del segretario Sirianni e la nomina del coordinatore Lucia, interviene anche Gianluca Cuda, Segretario PD federazione di Catanzaro, sostenendo che «conoscendo il mio partito ed il pensiero della stragrande maggioranza del gruppo dirigente della nostra federazione» non ci sia alcuna diatriba interna sulle candidature, né che interessi due dirigenti come Aquila Villella e Annita Vitale, entrambe componenti della segreteria provinciale.

«La questione vera ormai annosa è, al contrario, quella del ruolo che dovrà conquistarsi l’area centrale della Calabria nel futuro della nostra regione, ancor di più oggi che la grave pandemia ha aggravato la crisi politica, economica e sociale del nostro territorio, evidenziandone debolezze e fragilità sistemiche», sostiene Cuda, «questo è il contesto in cui si dovrà svolgere il confronto politico tra gruppi dirigenti nel PD e oltre il Partito Democratico. Sarebbe un suicidio definitivo della politica e dei partiti ridurre tutto ad una battaglia personalistica per conquistare una poltrona o dei lauti incarichi».

Il segretario provinciale reputa che «il rapporto ed il confronto non debba essere ricondotto alle fortune e alle ambizioni dei singoli, ma alla capacità ed allo sforzo collettivo di riconquistare la fiducia dei cittadini verso una politica capace di parlare di progetti e di visioni, per consegnare alle prossime generazioni un futuro migliore».