La società di ristorazione non conferma i dipendenti dell’aeroporto, Piccioni chiede un confronto tra Sacal e Regione

La società che da marzo 2019 gestisce i punti ristoro all'interno dello scalo aeroportuale ha comunicato la disdetta del vincolo contrattuale

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Rosario Piccioni (Lamezia bene comune) condivide «il grido di allarme dei dipendenti del bar-ristorante dell’aeroporto di Lamezia Terme e dei loro rappresentanti sindacali; esprimo ai lavoratori e alle loro famiglia la mia vicinanza e il mio sostegno. Nei giorni scorsi la società che da marzo 2019 gestisce i punti ristoro all’interno dello scalo aeroportuale ha comunicato la disdetta del vincolo contrattuale all’agenzia interinale che nel 2019 si era fatta carico di assumere i dipendenti della precedente gestione».

Si spiega che «la conseguenza immediata sarà che i lavoratori usufruiranno di un periodo di messa in disponibilità con una indennità molto bassa, ma la cosa più preoccupante è che se la società interinale non dovesse ricevere nuove commesse nei prossimi mesi sarà purtroppo inevitabile il licenziamento dei lavoratori. Purtroppo ancora una volta ci troviamo di fronte a un epilogo negativo “annunciato”, sulla pelle dei lavoratori, rispetto al quale in questi mesi tanto i vertici della società quanto la politica sono rimasti immobili».

Sebbene il contratto sia tra parti private, Piccioni reputa che «ci sono evidenti responsabilità da parte di tutti: del precedente management Sacal a guida De Felice che all’inizio del 2019, in occasione dell’affidamento dell’appalto alla nuova società, nonostante le ripetute richieste del sindacato, non ha introdotto una clausola di solidarietà per salvaguardare lavoratori che da oltre vent’anni hanno svolto con continuità il loro servizio presso lo scalo lametino; ma anche dell’attuale management a guida De Metrio che dal suo insediamento ad oggi non ha avviato un’interlocuzione con i sindacati per trovare una soluzione positiva».

Si chiede così di «avviare subito un tavolo di confronto con i vertici della società e con il presidente Spirlì perché si individui un percorso di soluzione per i lavoratori del bar-ristorante e si affronti ora in maniera complessiva, non quando non ci sarà più tempo, il tema della salvaguardia dei posti di lavoro per tutti gli altri servizi e attività presenti presso lo scalo lametino. Non dobbiamo nasconderci la realtà: in un settore come quello del traffico aereo, le conseguenze drammatiche innescate dall’emergenza sanitaria dureranno per ancora molto tempo», citando i 5 milioni di euro che la Regione per tramite di Fincalabria ha destinato però a Sacal per i dipendenti dei 3 aeroporti, mentre ci saranno 1.651.447,37 euro per discoteche, cinema, teatri e per le attività economiche ubicate negli edifici delle scuole secondarie di secondo grado e che operano nelle stazioni aeroportuali calabresi.

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