Lavoratori bar licenziati. Lo Papa: «Li assuma direttamente la Sacal per rimediare»

Il sindacalista contesta il mancato inserimento della clausola sociale nel passaggio di società

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Ancora un nulla di fatto per i dodici lavoratori addetti nel bar ristorante dell’aeroporto internazionale di Lamezia Terme che dai primi di dicembre si sono visti disdire il contratto di somministrazione da parte di Gerico all’agenzia interinale E work, con la conseguente uscita lavorativa dall’interno dell’aeroporto.

La Fisascat Cisl ha chiesto un incontro al presidente della Regione Nino Spirlì e al presidente della Sacal De Metrio, ma ad oggi tutto tace. «Non siamo più disposti – afferma il segretario generale della Fisascat Cisl Calabria Fortunato Lo Papa – ad aspettare neanche un minuto di fronte a lavoratori buttati in mezzo ad una strada dopo essere stati dietro quel bancone per 20 anni, riuscendo a superare diverse tempeste e cambi di appalto. Un silenzio così assordante non è ammissibile né dignitoso. Per questo valuteremo sit-in permanenti nell’area antistante la stazione. La società aeroportuale Sacal a partecipazione pubblica– rimarca il sindacalista – ha sbagliato non inserendo nel bando di affidamento del servizio le clausole sociali».

Già all’epoca dell’affidamento dell’appalto alla Gerico, non solo i lavoratori non erano stati assunti direttamente come previsto dalla legge, ma 3 di loro erano stati tagliati fuori nel cambio gestione e non sono state mai più richiamate al lavoro. «La Sacal ha delle responsabilità, ha sbagliato ma può rimediare assumendo direttamente i lavoratori – propone Lo Papa -. Padri e madri di famiglia che hanno in media più di 50 anni e che rischiano fortemente di essere tagliati fuori dal circuito del lavoro».

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