“Basta con le allusioni all’infinito di Mascaro sulle precedenti amministrazioni”

L'intervento dell'ex sindaco Gianni Speranza al sospeso Paolo Mascaro data la diatriba politica in atto

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Nelle diatribe politiche attuali contro l’amministrazione Mascaro interviene anche l’ex sindaco Gianni Speranza, lamentando che «dovrei subire perché non c’è un riferimento personale. Quindi nei prossimi 5 anni in ogni occasione di  confronto si può dire qualsiasi cosa sulle amministrazione con me alla guida. È facile, come sparare sulla croce rossa. Il Sindaco dà il via ed i suoi sostenitori alzano i toni all’ennesima potenza e ti buttano addosso ogni genere di infamia. Persino con il ritornello che bisogna tirare fuori chissà quali altre carte e documenti».

Speranza sostiene che «anche il significato del mio silenzio di questi quasi 6 anni viene completamente travisato. Io ho creduto che un ex sindaco dovesse evitare di fomentare polemiche e conflitti. Qualche giorno fa ho scritto pubblicamente che ero dispiaciuto per il nuovo commissariamento. La mia posizione di sobrietà viene strombazzata invece come espressione di imbarazzo. Allora se il Sindaco ritiene, renda pure tutto pubblico adesso o appena ritorna al Comune. Non possiamo più continuare con le allusioni all’infinito. Se vuole parlare anche degli anni delle amministrazioni da me dirette facciamolo con reciproco rispetto davanti a tutti e senza tracotanza. Partiamo dai fatti però. Lui è uomo di legge e rispetta quanto me le sentenze, in particolare quelle definitive».

In tal senso l’ex sindaco ricorda che «la Corte dei Conti (sezioni riunite) ha sancito che a Lamezia non ci sia il dissesto, come invece viene accreditato ogni giorno nella sua comunicazione ai cittadini. Così come deve convenire che il Consiglio di Stato ha  stabilito in sentenza che  la sua prima amministrazione andava sciolta per condizionamenti ed infiltrazioni della mafia. E discutiamo del resto: prima dei miei errori amministrativi e poi di quelli di Mascaro, delle opere realizzate nei miei anni  e di quelle realizzate da Mascaro. Se il Sindaco vuole invece continuare sullo stesso piano di questi anni va molto male. E’naturale che voglia difendere la sua amministrazione ma non è tollerabile che contemporaneamente voglia essere anche giudice delle amministrazioni precedenti e strattonare pesantemente a “destra ed a manca”. Un’amministrazione civica non agisce così.  Una amministrazione civica è più moderata di una caratterizzata politicamente e tende ad unire».

Si arriva così a reputa che «se si continua così avremo una gestione “personalistica”. Non è una parola offensiva. Significa che c’è un “uomo solo al comando”, che è al centro di tutto e si governa con la logica “O con me o contro” e tutto ciò che ne consegue».

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