Posticipare il rientro a scuola o didattica integrata facoltativa proposte da Fratelli d’Italia dal 7 gennaio

Secondo Pasqualino Raso dietro la seconda ondata ci sarebbe la riapertura delle scuole, ma senza focolai noti

Più informazioni su

A nome di Fratelli d’Italia, Pasqualino Raso sollecita in vista del 7 gennaio ed il ritorno in classe degli studenti che «in alternativa alla chiusura, che sarebbe la forma più cautelativa, di prevedere forme di didattica digitale integrata e facoltativa verso coloro i quali non se la sentono di mandare i propri figli a scuola in questa situazione», sostenendo che l’aumento dei contagi durante la seconda ondata sia legata principalmente al ritorno a scuola, per altro non completo, tra indicazioni nazionali e ordinanze scadute comunali, citando i dati generali ma non fornendo il prospetto relativo a quanti focolai realmente siano sorti in città in aula (le scuole son state chiuse per pochi singoli casi, non intere classe contagiate) giacché «nelle scuole non viene fatta alcuna rilevazione dei contagi, poiché sospesi a far data dal 4 novembre scorso dalla Ministra all’Istruzione».

Secondo Raso però ci sarebbero stati «573 contagi totali a far data dal 24 settembre (data apertura delle scuole) allorquando in quella data si contavano solamente 15 casi di positività in città», e anzi si reputa che dalla riapertura di tutte le scuole avvenuta il 30 novembre «si è giunti oggi alla cifra record di 573 casi totali e 209 positivi in città con un aumento dal 14 dicembre (dopo circa 12/13 giorni dalla riapertura delle scuole) di ben 143 casi in sole due settimane». Ci sarebbero state anche le occasioni di assembramento natalizio, e di fatti solo ieri i nuovi positivi erano 37, relativi alle comunicazioni del 28 e 29 dicembre, ed il dito puntato contro la movida nei locali del corso non riguarda studenti minorenni.

Il tutto in una città con una popolazione scolastica di circa 13.000 alunni e 68.000 cittadini.

Più informazioni su