Residenti di Via Indipendenza-Ponte Sant’Antonio contrari alla casa funeraria nell’ex società operaia

Si contestano motivi di sicurezza e viabilità

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Un comitato formato da circa 90 cittadini, residenti prevalentemente tra Via Indipendenza, zona ponte Sant’Antonio, Via Sottotenente Notaro, ha scritto nelle scorse settimane al commissario straordinario Giuseppe Priolo in merito alla possibile realizzazione di una casa funeraria nei locali dell’ex società operaia in Via Indipendenza.

«In primo luogo, si tratta di una casa funeraria che dovrebbe realizzarsi in pieno centro abitato vicino ad abitazioni e ad attività commerciali. Si tratta di una zona, quella tra via Indipendenza e il ponte di Sant’Antonio, già praticamente sprovvista di parcheggi, uno snodo fondamentale per raggiungere il Corso e il centro storico. E’ evidente che, già sulla base di queste caratteristiche dell’area, non vi sono i requisiti minimi di sicurezza e agibilità per una struttura con caratteristiche particolari e che determina più volte al giorno un significativo numero di persone e veicoli coinvolti», sostengono i cittadini, «nel massimo rispetto per un servizio con un grande valore soprattutto umano, che dà a tante persone la possibilità di onorare i loro cari e di dare loro l’ultimo saluto in un ambiente sicuro e confortevole, riteniamo assolutamente inopportuno che un’attività di questo tipo venga avviata in una zona della città attraversata ogni giorno da tantissimi veicoli per le più diverse ragioni: da quanti devono raggiungere il centro vaccinazioni e il centro di salute mentale, i tanti fedeli che si recano al Santuario di Sant’Antonio, la funzione della strada come punto di collegamento con le attività commerciali del centro».

Si tratta però di una transazione tra privati, di uno spazio chiuso da tempo, che secondo i cittadini avrebbe «valore storico e simbolico» poiché si tratta di «una struttura che dal 1874, grazie all’intuizione e alla passione civile dei nostri concittadini Ferdinando Montesanti e Tommaso Maruca, ha visto la nascita della società operaia di mutuo soccorso e poi, negli anni, ha rappresentato un punto di aggregazione e socializzazione per diverse generazioni».

In conclusione si chiede che «prima di assumere qualsiasi decisione, si valutino minuziosamente regole e condizioni di sicurezza e si interloquisca con la popolazione residente. Il nostro non è un “No” a un progetto imprenditoriale di cui, come già affermato, riconosciamo pienamente il valore umano e l’utilità collettiva. Chiediamo attenzione alle condizioni di contesto della zona e alle esigenze delle famiglie residenti».

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