Un ristoro regionale come ammortizzatore sociale per gli stagionali Sacal richiesto alla giunta da Pietro Raso

Dipendenti rimasti a casa trattandosi di fatti di contratti precari legati all'aumento dei passeggeri nello scalo.

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Il consigliere regionale Pietro Raso chiede alla Giunta regionale di «predisporre una forma di ristoro che espressamente preveda per i lavoratori stagionali Sacal degli scali aerei calabresi un ammortizzatore sociale per il tempo equivalente al periodo di cassa integrazione straordinaria richiesto», anche se il ritorno al voto per le regionali è previsto tra circa 2 mesi.

«Per i lavoratori a tempo indeterminato Sacal, la società che gestisce gli aeroporti di Lamezia Terme, Reggio e Crotone, da aprile 2020 ha attivato la cassa integrazione a causa dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia Covid-19, in virtù della riduzione dell’80% dei voli. Un fermo forzato, con una drastica riduzione del lavoro, che ha portato anche alla non chiamata in servizio dei tanti lavoratori stagionali», spiega Raso, «fino a quando l’azienda rimarrà in difficoltà e usufruisce del regime di cassa integrazione, per i lavoratori stagionali sarà impossibile essere reintegrati nell’ambito lavorativo» trattandosi di fatti di contratti precari legati all’aumento dei passeggeri nello scalo.

«Inizialmente esclusi dal decreto cura Italia, qualcuno ha poi beneficiato degli aiuti di Stato ma a metà di loro è stato negato l’accesso a qualsiasi forma di sostegno eccetto le ordinarie indennità di disoccupazione (Naspi) per pochi mesi», continua il consigliere regionale uscente, «il trasporto aereo potrebbe ritornare ai livelli del 2019 molto più lentamente rispetto al resto dell’economia globale. Enti autorevoli come l’International Air Trasport Association (Iata) prevedono una ripresa del settore tra il 2022 e il 2023. Ed è in questa situazione di estrema incertezza che si muovono i lavoratori stagionali, 6 mesi l’anno, attualmente senza stipendio né prospettive, e in molti casi privi dell’accesso agli aiuti ristori previsti dalle istituzioni».

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