Rinviate le elezioni provinciali, ed anche le amministrative lametine, le scelte del milleproroghe fanno ancora capolino nel dibattito politico

A Lamezia Terme poi si dovrà guardare ancora a Roma per almeno altre 2 udienze del Consiglio di Stato

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Rinviate le elezioni provinciali ed anche le amministrative lametine (per quanto riguardanti 4 sezioni nel primo turno, e complete nel ballottaggio) dal 28 marzo a data non ancora fissata ufficialmente, probabile che medesima sorte possa comprendere anche le regionali calabresi (unica Regione che andrà a voto nel 2021), e le scelte del milleproroghe fanno ancora capolino nel dibattito politico.

Il vicepresidente della Provincia Antonio Montuoro ed i consiglieri provinciali Baldassarre Arena, Nicola Azzarito Cannella, Giuseppe Pisano, Fernando Sinopoli, Filippo Mancuso, Luigi Levato, Ezio Praticò, ricordano che «la convocazione dei comizi elettorali, avvenuta con la firma del decreto il 19 febbraio, è stata un atto dovuto poiché disposto dalla L. di conversione n. 159 del 27 novembre 2020 che specificava il differimento delle consultazioni elettorali provinciali, a causa della pandemia, entro il 31 marzo 2021. Quindi non abbiamo mai utilizzato discrezionalità nelle scelte, che ribadiamo per l’ennesima volta sono sempre state in perfetta sintonia con la volontà di Upi di rinviare le elezioni. Nessuno ha mai voluto “mortificare nella dignità la citta di Lamezia Terme”, così come qualcuno ha voluto ribadire tramite stampa. Il rispetto delle norme non può certamente essere equiparato alla volontà di ferire un territorio o di avvantaggiarne un altro. Siamo i primi a sostenere che un voto effettuato con la partecipazione di più Comuni è maggiormente rappresentativo del nostro territorio provinciale».

Parimenti si ribadisce anche la mancata percorribilità della richiesta al Ministero dell’Interno di un rinvio di 15 giorni, poiché «la normativa in materia di pubblicazione delle liste, infatti, impone la presentazione delle stesse venti giorni prima della scadenza. I territori citati, anche qualora il voto fosse slittato di 15 giorni, non avrebbero comunque potuto partecipare alle elezioni».

Il decreto milleproroghe però non dà una data precisa per lo svolgimento delle provinciali, indicando «entro 60 giorni dalla data dell’ultima proclamazione degli eletti nei comuni della provincia che partecipano al turno annuale ordinario delle elezioni amministrative relative all’anno 2021», e se per via dello stesso atto approvato dal Parlamento a Lamezia Terme primo e secondo turno dovrebbero svolgersi entro il 20 maggio, lo stesso non è contemplato per altri comuni il cui mandato è in scadenza nel 2021 ma con data ancora non fissata (nel lametino interessati Conflenti, Decollatura, Falerna, Feroleto Antico, Jacurso, Martirano, Serrastretta, Soveria Mannelli).

A Lamezia Terme poi si dovrà guardare ancora a Roma per almeno altre 2 udienze del Consiglio di Stato: il 9 marzo ci sarà la camera di consiglio in merito alla richiesta di sospensiva avanzata da sindaco e presidente del consiglio comunale sospesi, il 18 maggio l’udienza pubblica sul ricorso presentato da Silvio Zizza che punta ad ottenere l’annullamento in toto di tutte le elezioni del 2019, con quindi un ritorno al voto da stabilire nel caso se già nel 2021 o nel 2022. Nel mezzo l’amministrazione comunale rimarrà comunque commissariata per altri mesi.

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