Franco Lucia sollecita al commissario Priolo una concertazione su quali interventi prevedere per i fondi di rigenerazione urbana

I criteri indicati però impongono di modificare ed integrare il piano delle opere pubbliche, già approvato in giunta, e da deliberare entro fine mese

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Franco Lucia, coordinatore cittadino del partito democratico, sollecita il commissario Priolo, che guiderà il Comune di Lamezia Terme almeno fino a dopo l’estate, a partecipare alla richiesta di contributi per investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione dei fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, per come previsto nel decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 6 marzo.

La città delle terme potrà entrare nell’ambito delle amministrazioni che potranno richiedere fino a 10 milioni di euro, per finanziare singole opere pubbliche o insiemi coordinati di interventi anche ricompresi nell’elenco delle opere incompiute, per ridurre i fenomeni di marginalizzazione, degrado sociale e a migliorare la qualità del decoro urbano (compresa la demolizione di opere abusive realizzate da privati), nello specifico:

  • manutenzione per il riuso e rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti pubbliche per finalità di interesse pubblico, anche compresa la demolizione di opere abusive realizzate da privati in assenza totale difformità dal permesso di costruire e la sistemazione delle pertinenti aree;
  • miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, anche mediante interventi di ristrutturazione edilizia di immobili pubblici, con particolare riferimento allo sviluppo dei servizi sociali e culturali, educativi e didattici, ovvero alla promozione delle attività culturali e sportive;
  • mobilità sostenibile

Le domande dovranno essere trasmesse, attraverso il modello telematico che ancora non è stato redatto dal Ministero dell’Interno (dovrà essere pubblicato entro il 5 aprile), entro il 4 giugno secondo la procedura “a sportello”, venendo finanziate entro il 4 agosto fino ad esaurimento delle risorse (150 milioni di euro per l’anno 2021, 250 milioni di euro per l’anno 2022, 550 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024 e 700 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2025 al 2034).

Ai fini dell’ammissibilità al contributo, per come previsto dall’Anci, le richieste devono:

  • indicare il CUP dell’opera valido e correttamente individuato in relazione all’opera per la quale viene richiesto il contributo;
  • riferirsi ad opere pubbliche inserite nella programmazione annuale o triennale degli enti locali e che rientrano nello strumento urbanistico comunale comunque denominato approvato e vigente nell’ambito territoriale del comune;
  • alla data della presentazione della richiesta i comuni devono aver trasmesso alla banca dati delle amministrazioni pubbliche (BDAP) i documenti contabili di cui all’art. 1, comma 1, lettere b) ed e), e all’art. 3 del decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 12 maggio 2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 122 del 26 maggio 2016, riferiti all’ultimo rendiconto della gestione approvato.

Per Via Perugini i criteri impongono quindi non solo di rivedere il piano delle opere pubbliche già approvato con i poteri della giunta (il termine per approvare il bilancio scade a fine marzo), ma anche rispettare le altre pratiche economiche nelle scadenze imposte per legge (aspetto che incide già anche per il parere della commissione ministeriale che dovrà dare il proprio parere sulle assunzioni che la terna commissariale proporrà), e di dare altro lavoro agli uffici tecnici che già con fatica riescono a gestire l’ordinario.

Lucia chiede invece a Priolo di farsi «promotore di una competente interlocuzione con le forze politiche e sociali affinché si definisca, attraverso un percorso di partecipazione condivisa, la priorità su cui intervenire. L’occasione, serve per stimolare la condivisione su dove e come intervenire considerato che degrado urbano e marginalizzazione sociale sono temi sui quali i cittadini impattano quotidianamente», chiedendo «una sana e proficua interlocuzione anche con le forze sociali che quotidianamente contribuiscono, con la loro attività, a impedire che il divario di cittadinanza, soprattutto in questi momenti di difficile gestione della pandemia, si allarghi tra i cittadini lametini. Una sfida, quindi, che tutti abbiamo l’obbligo di accettare».

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