Arrivata questa mattina nell’aeroporto di Lamezia Terme la “Peregrinatio Mariae” della statua della Madonna di Loreto foto

I fedeli interessati a rendere omaggio alla statua della Madonna, pur non essendo in partenza, potranno farlo in fasce orarie dedicate

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E’ arrivata questa mattina nell’aeroporto di Lamezia Terme la “Peregrinatio Mariae” della statua della Madonna di Loreto. Ad accoglierla alle 11, nel pieno rispetto delle norme anticovid, il vescovo della diocesi di Lamezia Terme, Giuseppe Schillaci, ed il vicario generale monsignor Giuseppe Angotti, insieme ai vertici della Sacal, il commissario Priolo che guida attualmente il comune, vertici civili e militari.

L’iniziativa rientra nel Giubileo Lauretano, proclamato da papa Francesco in occasione del centenario del riconoscimento della Madonna di Loreto come patrona degli aeronauti, ed era iniziata l’8 dicembre 2019 con l’apertura della Porta Santa del santuario della Santa Casa di Loreto.

Sospesa a causa del Covid, la Peregrinatio e’ ripresa negli aeroporti italiani tra cui, appunto quelli calabresi di Reggio Calabria e Crotone, dove l’effigie ha gia’ fatto tappa, e sara’ in quello di Lamezia Terme fino al 7 aprile.

I fedeli interessati a rendere omaggio alla statua della Madonna, pur non essendo in partenza, potranno farlo in fasce orarie dedicate (dal lunedi’ al venerdi’ dalle 8.30 alle 10 e dalle 16 alle 18 e sabato e domenica dalle 8.30 alle 12 e dalle 16 alle 18), previo invio, almeno 24 ore prima, di una mail di prenotazione a giubileolauretano@sacal.it o chiamando al numero telefonico 0968/414385.

“Maria che viene in mezzo a noi e’ un bel segno di fiducia e di speranza: noi accogliamo Lei che ha accolto e ci sentiamo accolti. In questo momento abbiamo bisogno di accoglienza reciproca, di sostenerci, di incoraggiarci”. Con queste parole il vescovo della Diocesi di Lamezia Terme, monsignor Giuseppe Schillaci, ha salutato stamani l’arrivo della statua della Madonna di Loreto nell’aeroporto di Lamezia Terme.

“Maria – ha aggiunto il Vescovo – , e’ la prima discepola ed in questo periodo che per noi cristiani e’ il piu’ significativo dell’anno non c’e’ di meglio: Maria ci insegna a seguire Gesu’”.

Subito dopo l’arrivo sulla pista dello scalo lametino, l’effigie della Madonna e’ stata portata in processione fino al terminal passeggeri dove dove sostera’ fino al 7 aprile, giorno della sua partenza per Roma. Qui, dopo la lettura di un brano del Vangelo effettuata dal vicario generale della Diocesi di Lamezia Terme, monsignor Giuseppe Angotti, vi e’ stato un momento di preghiera.

“Noi – ha detto il Vescovo in una breve omelia – chiediamo anche quello che Maria ad un certo punto si chiede e, cioe’, che senso avesse. Lei si chiede, in quel momento, il significato di una novita’ nella sua esistenza. Ma, anche noi ci chiediamo il senso di questo momento, di questa accoglienza. Abbiamo accolto Maria ed abbiamo accolto Maria nel nostro aeroporto. L’abbiamo accolta, ciascuno per proprio conto, nella nostra vita. L’abbiamo accolta nella nostra casa. Lei, che viene dalla Santa Casa. Lei che sa benissimo cosa significa accogliere”.

Per Schillaci, infatti, “e’ la dimensione che ci fa sempre piu’ umani. La capacita’ di accoglienza, di accogliere qualcosa di nuovo che accade nella nostra vita. Ed il significato di tutto questo lo vogliamo sempre piu’ trasfigurare e vivere quello che stiamo vivendo, questo tempo che stiamo vivendo, come un tempo difficile, come un tempo di prova per qualcosa di nuovo, perche’ possiamo preparare qualcosa di nuovo nella nostra terra, a partire dai nostri rapporti, dalle nostre relazioni, a costruire sempre piu’ fraternita’, essere sempre piu’ capaci di accogliere gli altri e vivere questa accoglienza con benevolenza, con grande spirito di attenzione, con preoccupazione, con cura. Quello che ci stiamo dicendo in questo anno: cura; la cura degli altri; la cura del nostro territorio. Preoccuparsi, in una maniera bella, in una maniera attenta, in una maniera delicata, in una maniera intelligente”.

“Il senso – ha aggiunto subito dopo il Vescovo – . Chiedere sempre il significato delle cose. Maria se lo chiede e, chiedendo, ad un certo punto da una risposta che e’ la risposta della disponibilita’, del servizio e vogliamo proprio vivere cosi’. Vogliamo proprio vivere, quello che ci e’ dato di vivere in questo tempo, con la disponibilita’, con l’attenzione, con la cura, con il servizio, con l’amore. Vogliamo volerci ancora piu’ bene. Maria che e’ qui, che rimarra’ qui per alcuni giorni, ci indica questo cammino, ci indica questa strada. Lei ha saputo dire di si’ all’amore. Ha saputo servire l’amore – ha concluso Schillaci – , ha saputo essere disponibile ed anche noi vogliamo esserlo. E ci auguriamo, anche in questo tempo che ci prepariamo a vivere, (da domani siamo nel Triduo Santo), di vivere sempre piu’ vicini, prossimi tra di noi, di vivere sempre piu’ vicini al Figlio Gesu’ come ha fatto Lei ed accogliere il Figlio suo significa accogliere tutti con grande magnanimita’”.

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