Piccioni collega la carenza di personale in neonatologia alla chiusura della Tin legata alla definizione di Spoke

In realtà il problema è il fabbisogno del personale, con il piano approvato dall'Asp che prevede più pensionamenti che assunzioni

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Anche Rosario Piccioni (Lamezia Bene Comune) si schiera con la denuncia di alcune sigle in merito al reparto di neonatologia dell’ospedale di Lamezia Terme, data la carenza di personale e i turni a cui sono costretti i pochi medici e infermieri del reparto.

«Come può un reparto con il personale ormai ridotto al lumicino servire una realtà vasta come quella di Lamezia e del suo comprensorio? A maggior ragione in un contesto di emergenza sanitaria, come può un reparto con gravi carenze di personale attivare interventi tempestivi come quelli richiesti verso una categoria particolarmente fragile quale quella dei neonati?», lamenta Piccioni, «ecco i risultati della chiusura del reparto di terapia intensiva neonatale contro la quale ci siamo battuti negli anni scorsi, consapevoli che si trattava di una scelta che avrebbe aperto la strada a un depotenziamento di tutti i servizi collegati alla maternità e alla neonatologia».

In realtà il problema è il fabbisogno del personale, con il piano approvato dall’Asp che prevede più pensionamenti che assunzioni, una situazione economica che a dicembre 2019 aveva portato alla deliberazione del dissesto aziendale, e la gestione commissariale per infiltrazioni che vedrà il proprio periodo biennale scadere a settembre.

«Il commissario Longo e la commissione straordinaria dell’Asp di Catanzaro si attivino per far fronte alle carenze del reparto di neonatologia del nostro ospedale con soluzioni nell’immediato e procedendo all’espletamento dei concorsi già previsti» lamenta Piccioni non tenendo conto del contesto normativo tra carenze di personale ed inquadramento nello spoke che non prevede la tin.

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