La Cisl del Comune di Lamezia critica le scelte dell’Asp di puntare anche sul polo fieristico di Catanzaro come hub vaccinale

Si lamenta un ruolo marginale per l'ospedale lametino, in cui proseguono le vaccinazioni

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La CISL FP del Comune di Lamezia chiede perché la città della piana «nonostante la Commissione Straordinaria dell’ASP di Catanzaro con deliberazione n. 379, del 28.03.2021, abbia individuato come HUB vaccinale dell’ASP di Catanzaro l’Ospedale di Lamezia Terme, prevedendo che la struttura situata al centro della Calabria e facilmente raggiungibile registrasse una potenzialità di almeno 1000 somministrazioni giornaliere, in realtà pare abbia, al momento, somministrato un numero di vaccini del tutto residuale nonostante tutti i dipendenti, del ruolo sanitario e non, abbiano dato la loro piena disponibilità».

A regime ogni settimana 7296 somministrazioni di vaccino negli ambulatori dell’ospedale lametino, in arrivo 5 infermieri

Il sindacato sostiene che sulla piattaforma vaccinale «allorquando l’utente inserisce il CAP di Lamezia Terme ovvero 88046, la stessa dirotti i cittadini bisognosi di vaccino verso il punto vaccinale di Catanzaro Lido. Non si comprende come mai l’HUB vaccinale di Lamezia Terme ha disponibili in media 200 slot giornalieri mentre quello di Catanzaro circa 1300».

Si lamenta che «sulla base dei vaccini disponibili, peraltro custoditi e conservati presso la Farmacia interna dell’Ospedale di Lamezia Terme, inserisca sulla piattaforma per le prenotazioni gli slot relativi al numero dei vaccini e al tipo di vaccino erogabile, sia nell’HUB vaccinale dell’Ospedale di Lamezia Terme che di quello di Catanzaro Lido».

Altro aspetto è quello di voler conoscere «quali associazioni, nonché il numero dei volontari, siano state reperite e coinvolte per contribuire alla campagna vaccinale rispettivamente nei due HUB di riferimento e quanto l’ASP ha previsto in termini di remunerazione/rimborso spese».

La struttura nata come polo fieristico a Catanzaro è stata però inaugurata come nuova hub il 10 aprile, quindi dopo la delibera citata del 28 marzo, con l’amministrazione comunale del capoluogo che ancora una volta si è fatta avanti con la terna commissariale che guida l’azienda sanitaria provinciale, mentre non risultano interlocuzioni e proposte da quella che guida via Perugini o, al netto dei comunicati stampa, proposte di collaborazione dalle varie sigle civiche che girano intorno all’ospedale cittadino, nei cui ambulatori prosegue la campagna vaccinale ed in cui era partita quella iniziale per personale sanitario, forze dell’ordine, dipendenti scolastici.

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