Stipendi in ritardo per i lavoratori, ricapitalizzazione non affrontabile dai soci pubblici, stagionali non richiamati emergenze per Piccioni

L'esponente di Lamezia Bene Comune chiede risposte ai vertici Sacal alle prese con gli effetti della pandemia

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Torna ad occuparsi di Sacal l’esponente di Lamezia Bene Comune, Rosario Piccioni, lamentando che «nella giornata di ieri è arrivata la comunicazione alle organizzazioni sindacali, a firma del direttore generale e del responsabile risorse umane, con la quale si comunica che per tutti i dipendenti il pagamento degli stipendi di questo mese avverrà in ritardo, a causa della crisi che – a detta della società – è ricollegabile esclusivamente all’emergenza Covid».

Contestando le riunioni dei soci, pubblici e privati essendo la Sacal una spa, Piccioni reputa che «centinaia di lavoratori, dalla sera alla mattina, scoprono che per questo mese non riceveranno né lo stipendio di maggio che ancora avanzavano né tanto meno quello di giugno. Il tutto avviene il giorno prima della data prevista per il pagamento, senza la minima considerazione umana della condizione reale di tante famiglie, molte delle quali monoreddito».

Al presidente De Metrio e al direttore Farabbi si chiede «di dire chiaramente, nelle modalità che riterranno più consone, in quali condizioni si trova la Sacal. E’ una crisi “momentanea” legata al Covid o ci sono ragioni strutturali? C’è uno sbocco positivo o la Sacal sta andando verso il default? Basta silenzi e riunioni segrete. De Metrio e Farabbi dicano ai calabresi come stanno le cose», anche se una relazione semestrale sulle partecipate dovrebbe essere inviata anche al Comune di Lamezia Terme che potrebbe informare, sollecitando «che il presidente De Metrio e il direttore generale Farabbi abbiano avuto il buon senso di rinunciare anche essi al loro lauto compenso mensile fin quando i lavoratori non riceveranno gli stipendi di maggio e giugno».

Secondo Piccioni poi «i calabresi hanno diritto di sapere se la società di gestione degli aeroporti calabresi stia andando o meno verso la privatizzazione e quali saranno i contraccolpi sotto tutti i punti di vista, a cominciare dalla tutela dei lavoratori e dalle prospettive future dell’aeroporto di Lamezia», ambito che però segue una procedura nota: in caso di ricapitalizzazione, i soci pubblici hanno prelazione sul conservare la propria percentuale di quote, ma già in tempi non sospetti soci come Provincia di Catanzaro e Comune di Lamezia Terme avevano manifestato difficoltà nel trovare i capitali necessari.

«In vista dell’assemblea di domani, chiediamo inoltre che vengano date risposte immediate agli stagionali dell’aeroporto che rischiano di restare a casa dopo anni di lavoro. Hanno diritto ad avere risposte tutti i lavoratori aeroportuali sul loro futuro», conclude Piccioni, anche se i numeri del trasporto aereo sono pubblici sul sito di Assaeroporti e non positivi per tutto il settore.

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