Piccioni sposa la posizione della Cgil sui lavoratori Sacal chiedendo contezza del piano industriale societario

Si sollecita anche una presa di posizione della rappresentante nel cda in quota Comune

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La sospensione della cassa integrazione per i lavoratori a tempo indeterminato con trasformazione dei loro contratti da part time a full time fino al 31 ottobre e l’assunzione di 40 stagionali part – time al 50% per la stagione estiva da parte di Sacal per Rosario Piccioni, esponente di Lamezia Bene Comune, sarebbero «soluzioni estremamente deboli e insufficienti, che continuano ad alimentare precariato e incertezza per i lavoratori e le loro famiglie. Rendiamoci conto che, almeno per quanto riguarda i lavoratori stagionali, con il 50% proposto dalla società si arriverebbe a poche centinaia di euro al mese, una soluzione insostenibile per molte famiglie monoreddito e soprattutto dopo due anni in cui gli stagionali sono stati costretti a restare a casa pagando sulla loro pelle le conseguenze dell’emergenza Covid».

Pandemia che però è il motivo per cui i voli non viaggiano agli stessi livelli del 2019, con quindi ricadute proprio sui lavoratori necessari.

Per Piccioni però «se si mette nero su bianco, negli ultimi verbali e nelle comunicazioni ufficiali, che è in atto una ripresa inaspettata del traffico aereo dell’aeroporto di Lamezia con stime che parlano del 70% del traffico aereo dello stesso periodo nell’ultima estate pre Covid, com’è possibile che non si indirizzi tutto questo verso una politica di rilancio e valorizzazione del personale?», con dati che però vanno visti nell’arco dell’anno societario che deve ammortizzare tutte le perdite precedenti.

Divergenza di vedute tra sindacati e Sacal su come affrontare la ripresa dopo il calo di traffico causa Covid

Piccioni sposa quindi la richiesta della Cgil: «nell’immediato si assumano gli stagionali almeno al 75%, per dare “respiro” alla categoria più colpita negli ultimi due anni. Una società che non coglie questa occasione per investire in maniera seria sui propri lavoratori, su tanti operatori che da anni prestano il loro servizio con professionalità e abnegazione presso il nostro aeroporto, non ha visione».

Si chiede alla Sacal di «rendere pubblico il piano industriale che sarebbe stato approvato a marzo dal Cda», e alla rappresentante nel cda del Comune di Lamezia Terme do «conoscere quale sia la posizione del nostro Comune rispetto a questi nuovi scenari che si stanno delineando. Non vorremmo, tra l’amministrazione sospesa e l’immobilismo dell’attuale rappresentante, che come successo di recente la nostra città si trovi a dover “ingoiare il rospo” di decisioni prese da altri e in altri luoghi, magari a Catanzaro o in riva allo Stretto da esponenti politici in quota Lega».

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