Stipendi fermi ad aprile per la ditta di pulizie, a giugno e senza quattordicesima per gli altri dipendenti Sacal

Cgil e Cisl richiamano società e Regione a risolvere i ritardi nei pagamenti, cui si aggiunge anche la cassa integrazione arretrata

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Mentre questa mattina i lavoratori dell’appalto pulizie Aeroporto di Lamezia Terme e di Crotone,  affiancati dalla Fisascat Cisl, hanno per un paio d’ore tenute un sit in davanti ai due scali per il mancato pagamento degli stipendi, fermi al mese di aprile, la segreteria regionale Filt-Cgil Calabria sollecita alla Sacal di «pagare lo stipendio di giugno e la quattordicesima mensilità ai lavoratori che continuano a prestare servizio con turni massacranti, sacrificandosi con senso di responsabilità nell’interesse del sistema aeroportuale calabrese. Questa paradossale situazione non sembra interessare nessuno. Ci sono anche i lavoratori che si occupano delle pulizie negli aeroporti che non percepiscono lo stipendio addirittura da aprile a causa del mancato pagamento da parte di Sacal alla ditta a cui è affidato il servizio».

Si ci appella all’Assessore regionale al lavoro, Fausto Orsomarso, per «intervenire nei confronti del Presidente della Sacal per sbloccare subito il pagamento dei salari», che sarebbe un aspetto amministrativo e non di indirizzo del management, chiedendosi «se il mese di giugno e la quattordicesima non vengono regolarmente corrisposte, come potrà essere garantito il salario di luglio?»

Altro aspetto, ma nazionale, avanzato dalla Cgil è «la mancata corresponsione della cassa integrazione dal mese di aprile che, non essendo anticipata dall’azienda come avevamo chiesto, è soggetta ai lunghi tempi burocratici del Ministero. Come si può continuare ancora a chiedere ai lavoratori responsabilità e pazienza, quando difficilmente riescono a far fronte alle più elementari esigenze della vita. E, si badi bene, non stiamo parlando di una piccola azienda, ma di una società i cui bilanci sono stati dichiarati in ordine. Del resto, anche i dirigenti della Sacal hanno parlato solo di crisi di liquidità».

Dal sindaco si lamenta «il modo come viene affrontata questa situazione, il disinteresse verso il bene comune e verso le persone che lavorano, l’assenza totale di informazioni, evidenzia anche l’incapacità di un sistema di relazioni sindacali che deve rapportarsi correttamente a parole e soprattutto nei fatti».

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