Volantinaggio di Fratelli d’Italia sull’isola pedonale contro il ddl Zan nel giorno dell’arrivo in Senato

Per il partito della Meloni ci sarebbero limitazioni alla libertà di opinione però smentite da un articolo specifico del ddl

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Martedì alle 12 scade il termine degli emendamenti sul ddl Zan, giunto oggi in discussione in Senato, contro cui alcuni esponenti di Fratelli di Italia pomeriggio hanno fatto volantinaggio sull’isola pedonale parlando di «limitazioni alla libertà di espressione e di opinione», che però lo stesso testo espressamente cita specificando all’articolo 4 che «ai fini della presente legge, sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti».

Il partito della Meloni reputa che «allorché ci sono dei cambiamenti culturali importanti gli stessi vadano accompagnati con prudenza e approfondimenti per trovare coesione, ed evitando che si creino altre nuove forme di discriminazione» parlando di disegno di legge il cui oggetto è però “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”.

«Noi non vogliamo proteggere forme di intolleranza e razzismo – ce ne guarderemmo bene, anche perché in Italia esistono fortunatamente già da decenni delle leggi che perseguono ogni forma di violenza», continua la nota degli esponenti locali, sostenendo che «la Costituzione italiana all’Art. 3 dichiara che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, razza, lingua, religioni, opinioni politiche. Semmai si può utilizzare l’istituzione dell’aggravante nel caso ci fossero delle violenze che colpiscono determinate categorie, in contrasto con l’Art.3».

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