In fiamme il vigneto del Parco Gancia, ma a tener banco è ancora il rogo fuori il campo rom foto

Lunedì pomeriggio sit in e raccolte firme in via Perugini, in settimana tavolo istituzionale a Catanzaro

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Hanno raggiunto anche il vigneto ed altri alberi del Parco Gancía ieri le fiamme che hanno interessato varie zone del lametino negli ultimi giorni.

Dalla gestione dello spazio verde comunale si condannano gli autori dell’incendio, ringraziano i vigili del fuoco, «ragazzi meravigliosi, speciali, coraggiosi che rischiano la loro vita per salvaguardare il territorio, che ieri hanno fatto più del dovuto vista la situazione è l’emergenza della città», rimarcando come il parco fosse «stato pulito sabato da 2 volontari» poiché «siamo tutti responsabile del mondo in cui viviamo».

A fare però più discutere ed infiammare sui social sono solo i roghi del campo rom di Scordovillo, e così a 2 anni dalla precedente pagina facebook, la nuova avversa ha raggiunto 4.766 membri accomunati nel chiedere soluzioni e sgombero per il campo rom, per via dei fumi tossici dovuti alla combustione dei rifiuti generati da traffici illeciti segnalati più volte dalle forze dell’ordine.

Dalle 17 alle 20 si terrà un sit in davanti al municipio in via Perugini con tanto di raccolte firme, chiedendo oltre al rispetto delle norme legate alla pandemia anche «di partecipare in qualità di privati cittadini e non in rappresentanza di partiti o schieramenti politici».

In settimana a Catanzaro si dovrebbe tenere l’ennesimo tavolo istituzionale per discutere della vicenda, i cui margini di soluzione sono da tempo delineati come complessi negli atti amministrativi, anche quelli più recenti come il documento unico di programmazione approvato questo mese dalla terna commissariale che guida la città della piana, per 2/3 composta per altro da funzionari della Prefettura di Catanzaro. Sui social però gli atti amministrativi hanno meno hype di foto e video, flame e sfoghi, non citando i moti di opposizione dei residenti delle zone indicate come possibili destinazioni di parte delle famiglie rom oggi nel campo di Scordovillo.

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