Ieri il consiglio dei ministri sull’uso del green pass per locali e attività, domani raccolta firme contraria di Italexit

La sigla di Paragone reputa non scientifica e legale la scelta del Governo e dell'Europa

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Se il Green Pass è da tempo un lascia passare europeo nato anche per favorire una più sicura circolazione turistica degli utenti, e da ieri è anche oggetto di un decreto del consiglio dei ministri che ne indica l’uso per determinate attività e locali, domani dalle 17 alle 20 sull’isola pedonale di Corso Giovanni Nicotera sarà effettuata la petizione contraria lanciata da “Italexit per l’Italia”, la sigla fondata dal senatore Gianluigi Paragone dopo la sua uscita dal movimento 5 Stelle con cui era stato eletto.

La sottoscrizione tramite firme sarà poi allegata ad un ricorso al Tar, ed anche rivolta al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, ai Ministri del Governo, ai Parlamentari della Repubblica, se non fosse che proprio Draghi e Speranza ieri hanno enunciato le nuove norme.

«Qualsiasi provvedimento impositivo del Covid-GreenPass appare pacificamente discriminatorio e volto ad imporre con un “ricatto di Stato”, un trattamento sanitario sperimentale e non obbligatorio, come i vaccini attualmente in commercio, tanto più assurdo ed illogico dal momento che i sieri in commercio non sono autorizzati ai fini della prevenzione del contagio», sostiene il comunicato stampa, ed infatti lo scopo dei vaccini è proprio quello di rallentare il contagio e soprattutto diminuire le ospedalizzazioni, come i dati testimoniano. Per altro, stando ai dati forniti in conferenza stampa, i 2/3 degli italiani target della campagna vaccinale hanno già effettuato la prima dose, potendo così richiedere il passaporto vaccinale.

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