“Piano industriale “Bignami” di quello che ha consentito a Sacal di aggiudicarsi la concessione trentennale degli scali calabresi

La Segreteria regionale Filt-Cgil Calabria contesta modi e contenuti di quanto prospettato per i 3 aeroporti calabresi

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Lamentando l’assenza di «una convocazione perché si illustrasse anche alle parti sociali il cosiddetto Piano industriale», la Segreteria regionale Filt-Cgil Calabria reputa quello presentato da Sacal «una sorta di “Bignami” di quello che ha consentito a Sacal di partecipare e aggiudicarsi la gara per la concessione trentennale degli scali calabresi. Un Piano che non è stato applicato e che ci ha visto costretti come Filt-Cgil a esporre fatti e circostanze a cinque Procure della Repubblica. Fatti per cui ci risulta sono ancora in corso indagini».

Si lamenta «se quel Piano utile per l’aggiudicazione della concessione (che la Filt-Cgil ha potuto avere solo per decisione del giudice del lavoro!) non ha prodotto assolutamente nulla di quello che dichiarava, come può il “Bignami” anche nel tempo lungo avere effetti in grado di rafforzare il sistema aeroportuale calabrese? In sostanza, quale programmazione, quale missione produttiva per i singoli scali, quale e quanta occupazione, quale sicurezza, quali necessari ammodernamenti, quali rapporti con compagnie e altri scali nazionali e internazionali?»

In merito alle varie polemiche locali, il sindacato ribadisce di essere «per una unica società di gestione degli scali calabresi, pensiamo assolutamente impraticabile soluzioni prospettate da qualche esponente del centrodestra reggino (anche per la non volontà dei singoli soggetti richiamati) e pensiamo che una società aeroportuale per reggere sul mercato e non fare la fine della Sogas debba avere come motore propulsivo soggetti industriali con competenze specifiche e know-how adeguato. In questo senso una possibilità può essere rappresentata dalla società di gestione del Fontanarossa di Catania, il cui mercato con Roma e Milano è sostanzialmente saturo. Ma questa discussione deve essere proposta dopo la conclusione della battaglia per cambiare l’atteggiamento di Sacal che fino adesso non ha lavorato per gli interessi di lavoratori e cittadini, dello scalo internazionale di Lamezia, e degli scali di Reggio e Crotone».

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