Il centrodestra lametino sulla Sacal chiede un consiglio comunale che non ha potere deliberativo a riguardo

Si dice sorpresi dello sviluppo della ricapitalizzazione già annunciato tra luglio ed ottobre

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«La vicenda che negli ultimi giorni vede coinvolta la Sacal, con la scalata dei privati nel Consiglio d’amministrazione, ha veramente dell’incredibile. Bene ha fatto il Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto ad affrontare prontamente la problematica». A dichiararlo sono i consiglieri comunali del centrodestra lametino Ruggero Pegna, Pietro Gallo, Mimmo Gianturco, Antonio Mastroianni e Matteo Folino, sebbene il tutto però fosse stato già ipotizzato il 5 ottobre dalla terna commissariale uscente, così come sia di luglio la dichiarazione pubblica di Abramo sulla mancata ricapitalizzazione da parte di Provincia e Comune di Catanzaro.

«È per noi inammissibile che la Città di Lamezia Terme, fra i principali soci di maggioranza relativa, venga a conoscenza di questa situazione esclusivamente tramite gli organi di stampa. Riteniamo sia opportuno – continuano gli esponenti di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Udc – che si affronti la vicenda in un apposito Consiglio Comunale. A tal scopo abbiamo appena protocollato la richiesta di convocazione del Consiglio Comunale per la trattazione del seguente argomento “Vicenda Sacal”, ai sensi dell’articolo 25 comma 3 dello Statuto comunale della Città di Lamezia Terme e nei termini ivi previsti. L’intera città chiede trasparenza».

Un consiglio comunale da effettuare entro 20 giorni in cui però non si potrà deliberare nulla, quindi non utile alla causa se non quella di rilasciare dichiarazioni a mesi di distanza da quelle precedenti. Lo stesso regolamento del consiglio comunale prevede al punto 14 dell’art 26 che “il Presidente del Consiglio rifiuta l’iscrizione all’ordine del giorno di oggetti ed argomenti che non rientrano nella competenza del Consiglio o sono comunque vietati dalla legge. Contro la decisione del Presidente i richiedenti possono proporre ricorso al Consiglio entro 10 giorni dal diniego; in tale caso, il Consiglio viene convocato entro 20 giorni dal deposito del ricorso presso la Segreteria generale e decide con il voto della maggioranza dei componenti assegnati”.

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