“Stato di non-essere del partito democratico e della sinistra in Lamezia Terme”

Tornano in vista dei congressi anche ad esporsi le varie correnti nel Pd, con Giovanna Viola ad avvertire il partito

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Rinviate le date dei congressi, con un solo candidato alla segretaria regionale, riprende il dibattito interno al Pd.

«La commissione regionale per il congresso, preso atto del carico di lavoro determinato dalle ravvicinate scadenze per i congressi provinciali e per i circoli dei comuni superiori ai 15.000 abitanti, mi ha chiesto una proroga dei termini per il deposito delle candidature che ho inteso accordare», spiega il commissario Graziano, con le scadenze che quindi vedranno:

  • 4 febbraio, ore 20 per le candidature a segretario provinciale e di circolo
  • 11 febbraio, ore 20 per la presentazione delle liste all’assemblea provinciale e dei direttivi di circolo
  • 18, 19 e 20 febbraio celebrazione dei congressi provinciali e di circolo.

Tornano così anche ad esporsi le varie correnti, con Giovanna Viola ad avvertire il partito: «siamo rientrati nel PD perché riteniamo che oggi ci siano le condizioni di regole certe, di un segretario regionale calabrese e di sicura esperienza ed affidabilità come Nicola Irto. Vogliamo dare il nostro contributo per la crescita del partito democratico e di un’area di centrosinistra che faccia riferimento ai nostri valori e li rappresenti. Vogliamo dare il nostro contributo per la crescita della nostra Città. Vogliamo dare il nostro contributo per meglio rappresentare la grande realtà nella nostra Città di associazioni e comitati civici che possono e debbono avere un ruolo di rappresentanza più efficace. Ma vogliamo farlo nella chiarezza e di fronte alla Città».

Un “noi” che però non viene chiarito chi comprenda, ma che attacca la gestione del partito: «i periodi nei quali abbiamo dovuto registrare dimissioni di segretari dei circoli, scomparsa degli stessi circoli, gestione del partito da incarichi personali del commissario che hanno portato alla situazione attuale, noi li consideriamo superati. Almeno noi riteniamo che si siano finiti e, per noi, sono finiti ma non dimenticati. Vogliamo rinnovare metodi e sistemi che hanno condotto all’attuale stato di non-essere del partito democratico e della sinistra in Lamezia Terme. Rinnovamento nei metodi e nelle rappresentanze».

Si sostiene quindi che «la linea di demarcazione deve essere netta senza maschere di unanimità. I metodi che si sono seguiti finora, che sembrano continuare con le indicazioni di alcune rappresentatività nell’assemblea regionale, non ci appartengono. I consensi che cerchiamo e la partecipazione che auspichiamo deve ritrovare la voglia di esserci e la volontà di rappresentare in tutte le sedi un progetto politico chiaro, non mire personali».

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