Pax Christi si rivolge alle associazioni cattoliche lametine contro le armi atomiche

Ad un anno dall'entrata in vigore del Trattato dell’Onu che le mette al bando

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Pax Christi – Punto Pace Lamezia Terme si rivolge alle associazioni cattoliche lametine, facendo seguito all’intervento dei Presidenti Nazionali di Azione Cattolica Italiana, Acli, Comunità Papa Giovanni XXIII, Movimento dei Focolari, Pax Christi, di «promuovere insieme una riflessione comune sui temi del disarmo, ad un anno dall’entrata in vigore del Trattato dell’Onu che mette al bando le armi atomiche. Lo facciamo anche per sollecitare la nostra comunità ecclesiale a superare una condizione di timidezza verso questi temi e di proporre, con la forza del Vangelo, un percorso di formazione permanente sui rischi che la corsa agli armamenti provoca ad un mondo provato già dalla pandemia, dalla povertà e dalla fuga disperata dalla fame e dalle guerre».

Si sostiene che «a distanza di un anno, avremmo voluto festeggiare, registrando tra gli aderenti anche l’Italia, il consolidamento del Trattato di messa al bando delle armi nucleari. Così non è stato e rimane inascoltato l’incoraggiamento di Papa Francesco», andando poi a reputare che «il governo Italiano risponde ostinatamente con un netto rifiuto ad aderire al trattato ONU di proibizione delle armi nucleari a cui hanno già aderito oltre 50 Stati. Il governo italiano, infatti, con una direttiva del suo ministro della Difesa Guerini, a proposito della politica industriale della difesa, delinea “…gli obiettivi che il Dicastero deve perseguire per fungere da indirizzo e propulsore di questa risorsa essenziale per l’Italia, e per valorizzarne appieno il potenziale politico, tecnologico ed economico… evolvendo da un rapporto tra le Forze Armate e l’industria del tipo cliente -fornitore attraverso una rinnovata sinergia…”. Di fronte alle conseguenze umanitarie ed ambientali della corsa agli armamenti nucleari, il ministro non disdegna di benedire l’economia di guerra e auspica rinnovate sinergie tra chi le armi le costruisce (fornitori) e chi le usa per ammazzare la gente (clienti)».

Se non fosse che in Italia non esiste un’industria nucleare, né in campo bellico né in quello energetico (aspetto su cui negli ultimi tempi si è ripreso a parlare per riaprire il confronto dopo il referendum che ha messo al bando l’energia legata agli atomi), e sul trattato il dibattito politico a seguito dell’approvazione si è svolto al Senato, il 18 luglio 2017, e alla Camera, il 24 luglio 2017.

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