Il traffico aereo non decolla, Sacal in perdita, sindacati in Comune contro la cassa integrazione

Consiglieri di opposizione e sindacati ne fanno una questione politica e gestionale, la Sacal economica e pandemica visti i cali di fatturato avvenuti negli ultimi 2 anni (65% e 49% rispetto al 2019).

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Mentre i dati di traffico aereo sono ancora ben lontani dall’essere vicini a quelli prima della pandemia (i dati nazionali vedono un calo del 58,2% di passeggeri nel 2021 rispetto al 2019, con la ripresa rispetto al 2020 fermatasi al 52,4%, quelli lametini aggiornati a novembre – 44,8% sul 2019 e +66,6% sul 2020 e peggiori sono quelli su Crotone e Reggio Calabria), i sindacati rappresentanti parte dei lavoratori della Sacal tornano a lamentare le politiche aziendale su stagionali e cassa integrazione (152 i dipendenti coinvolti sui tre scali, 113 su Lamezia Terme), e lo fanno nella sala consiliare con i consiglieri che alla fine hanno una voce in capitolo molto limitata, sebbene si ribadisca la volontà di convocare un consiglio comunale aperto sul tema ma senza alcun potere di deliberare nulla. Nel concreto, come già altri temi come la sanità, a parte il confronto e l’ascolto non si può andare oltre nella Sala Napolitano.

Osservazione che i sindacati fanno ai consiglieri è quella che la rappresentante del Comune in consiglio di amministrazione in Sacal debba relazionare tanto al consiglio che alla comunità lametina le proprie posizioni e la situazione aziendale, lamentando che ciò non stia invece avvenendo, riproponendo così i problemi relativi alla ricapitalizzazione che hanno comportato anche gli strali dell’Enac nella seconda metà del 2021 quando gli organi di indirizzo politico erano ancora sospesi ed a livello nazionale le associazioni di categoria siglavano la necessità di procedere alla cassa integrazione fino al ritorno dei dati di traffico aereo del 2019.

I passaggi istituzionali necessari vengono chiariti dal presidente del consiglio comunale Nicotera, riepilogo delle competenze diverse che però non convince a pieno i rappresentanti dei lavoratori che contestano i servizi esternalizzati dalla società per azioni, la diversa cassa integrazione proposta, l’incertezza sui dati aziendali che parlano di perdite consistenti dal 2020 al 2022 per via della pandemia (ipotizzando 3.702.224 euro per l’anno appena iniziato), la mancata stabilizzazione o nuovi contratti per gli stagionali a fronte di orario aumentato per altri dipendenti a tempo indeterminato.

Consiglieri di opposizione e sindacati ne fanno una questione politica e gestionale, la Sacal economica e pandemica visti i cali di fatturato avvenuti negli ultimi 2 anni (65% e 49% rispetto al 2019).

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