Tributi richiesti due volte o mai notificati per non reperibilità dell’utente, Lucia Cittadino contro Comune e Poste

Banca dati non incrociate e pec da scaricare in entrata, avvisi rimasti in giacenza dall'altra

Più informazioni su

Lucia Alessandra Cittadino, consigliera comunale “Nuova Era”, ribadisce pubblicamente quanto già emerso in commissione consiliare in merito al servizio tributi lametino, da esternalizare in toto secondo la terna commissariale in carica durante la sospensione del consiglio comunale, solo in parte per l’attuale amministrazione comunale.

Servizio tributi esternalizzato come indirizzo solo nella fase di riscossione coattiva

«Come a tutti noto il Comune di Lamezia Terme ha inoltrato migliaia di cartelle esattoriali volte ad ottenere il pagamento di tributi locali relativamente a varie annualità. E fin qui non si può che non plaudire ad una iniziativa lodevole anche se tardiva. Dopo la notifica delle predette cartelle e la verifica delle stesse è emerso però in maniera inconfutabile che una quantità intollerabile delle stesse abbia ad oggetto la richiesta di pagamento di tributi già estinti dai cittadini, o assolutamente non dovuti ad esempio perché ad esempio è stato richiesto il pagamento di Imu con riferimento a beni immobili mai posseduti» ricorda l’esponente dell’opposizione, sottolineando come già in commissione l’assessore Zaffina ha spiegato «che la banca dati non è aggiornata, che il personale è poco e tutte le solite scusanti che sentiamo da due anni e che sono anche reali, ma irricevibili. Per ovviare ad una inefficienza di una Pubblica Amministrazione legata alla mancanza di personale, imputabile sia pure al governo centrale, non si può accettare supinamente che i cittadini vengano vessati inutilmente, richiedendo il pagamento di somme non dovute. Per di più è notizia sempre di ieri che gli uffici non riescono nemmeno a scaricare le pec di reclamo inviate dai cittadini volte a dimostrare la non dovutezza del debito perché già estinto. Stessa cosa dicasi per le multe pagate nei termini e richieste a mezzo atti di accertamento».

Se gli uffici comunali non brillano così di efficienza, stessa cosa viene imputata anche per gli altri enti chiamati in causa. Di fatti la Cittadino evidenzia che «Poste Italiane, ente che ha avuto in gestione il servizio di notificare tutte le migliaia di cartelle, ne ha restituite all’Ufficio Tributi ben 5.000, per irreperibilità degli stessi destinatari. Ovviamente percepirà il compenso come se la notifica fosse andata a buon fine. In questo caso quindi si è verificata la situazione contraria e cioè che molte persone tenute al pagamento, risultando irreperibili, non hanno ricevuto la notifica della cartella nei termini prescrizionali e la faranno franca, a dispetto di chi invece li pagherà 2 volte. Anche in questo caso ho inoltrato istanza di accesso agli atti al fine di ottenere verificare la regolare condotta di Poste Italiane che ha percepito soldi dei lametini per “non” notificare cartelle, che sono state rispedite al mittente per presunta irreperibilità».

Più informazioni su