Cambio ai vertici di Ala e Fondazione Trame

A più di un mese dall'undicesima edizione di Trame, che si terrà ancora a Piazza San Domenico dal 22 al 26 giugno

A più di un mese dall’undicesima edizione di Trame, che si terrà ancora a Piazza San Domenico dal 22 al 26 giugno, l’associazione Ala antiracket e la Fonazione Trame di Lamezia Terme rinnovano i propri vertici.

Ai vertici dell’Ala figurano ora come presidente Antonio Butera, e segretario Pino Crapella, ed il rinnovato consiglio di amministrazione della Fondazione Trame ha come presidente Nuccio Iovene, in passato parlamentare e consigliere comunale di Lamezia Terme, oltre ad aver partecipato alla fondazione di “Libera – associazioni, nomi e numeri contro le mafie” nel 1995 e precedentemente nel 1991, quando la mattanza della seconda guerra di ‘ndrangheta era appena finita, è stato promotore con l’Arci nazionale della marcia “Reggio-Archi”, facendo spostare eccezionalmente in Calabria la tradizionale marcia della pace Perugia-Assisi e portando la ‘ndrangheta all’attenzione nazionale.

Presidente regionale dell’Arci prima e poi nella presidenza nazionale, è stato anche coordinatore e segretario generale del Forum Terzo Settore, primo presidente dell’organizzazione di garanzia del commercio equo e solidale FairTrade, e tra i fondatori di Banca Etica.

Il presidente uscente Armando Caputo rimarrà come consigliere insieme a Maria Teresa Morano e Gioacchino Tavella.

«Il Festival è diventato un appuntamento di rilevanza nazionale e ha più volte richiamato l’attenzione di autori, giornalisti e testate internazionali – ha dichiarato Iovene – il Civico Trame è diventato un luogo di aggregazione, documentazione e promozione culturale contro tutte le mafie largamente partecipato. Un patrimonio importante per Lamezia, la Calabria e per il Paese da consolidare e valorizzare nel corso dei prossimi anni, con un lavoro collettivo e con l’apporto di sempre più nuove energie e collaborazioni».

Per quanto riguarda l’Ala, a sostegno degli imprenditori lametini vessati dalle richieste estorsive e usurarie dei clan, si rimarca che «gli episodi criminali legati ai due reati sono cresciuti esponenzialmente negli ultimi tempi, complici la pandemia e la guerra, mettendo in crisi le imprese più fragili e vulnerabili ed esponendole soprattutto al rischio usura, cresciuto quest’anno del 30% come emerge dall’indagine sull’impatto della criminalità per le imprese del terziario, realizzata da Format Research e presentata da Confcommercio. Oggi Ala supporta le vittime avvalendosi di un nuovo strumento: lo sportello di assistenza attivato dal progetto “Mani Libere”, sostenuto dal Pon Legalità gestito dal Ministero dell’Interno, grazie al quale è in grado di offrire consulenze professionali gratuite a chi decide di denunciare».

Recentemente, come già avvenuto in passato, l’associazione si è costituita parte civile nel processo scaturito dall’operazione “Alibante”, coordinata dalla D.D.A. di Catanzaro, che coinvolge circa 30 imputati lungo tutta la fascia costiera tirrenica catanzarese, nei comuni di Falerna e Nocera Terinese, e sui territori limitrofi, accusati a vario titolo di associazione di tipo mafioso, concorso esterno, scambio elettorale politico-mafioso, corruzione, estorsione, consumata e tentata, intestazione fittizia di beni, rivelazione di segreti d’ufficio e turbativa d’asta.