Incontro del Pd con i rappresentanti lametini del commercio con richieste però già nel Dup

Chiamata in causa l'amministrazione comunale, ma non il documento unico di programmazione, che ha uno specifico capitolo su “Nuovo Piano del Commercio per il rilancio della Città”

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La dirigenza del PD unitamente al segretario, Gennarino Masi, ed al presidente, Francesco Grandinetti, ha incontrato il presidente della Confcommercio Lamezia Terme, Giuseppe Cotroneo, il presidente della Confesercenti, Pino Crapella, organizzazioni sindacali del settore e singoli operatori commerciali.

Il segretario del Pd, Gennarino Masi, ha rimarcato come «negli ultimi anni, in particolare nel periodo di emergenza Covid, a Lamezia sono scomparsi centinaia di negozi fisici a causa in gran parte della stagnazione dei consumi di tipo strutturale che affligge l’Italia da tanto tempo. Inoltre le imprese della distribuzione si trovano a dover affrontare importanti trasformazioni nelle dinamiche commerciali e sociali, legate a modalità di vendita e di acquisto orientate ad una digitalizzazione sempre più inevitabile. Una trasformazione guidata dalla continua crescita dell’e-commerce, che stravolge il modo tradizionale di “fare commercio”, mettendo le imprese davanti alla necessità di adeguarsi alle nuove dinamiche di vendita con un importante sforzo di innovazione».

Sebbene di servizi digitali esistano fin dagli anni 90, con sempre un uso maggiore fino alla normalizzazione durante gli ultimi anni di pandemia, secondo Masi «rispondere alle sfide dell’era digitale con strategie in grado di soddisfare le nuove aspettative e i diversi comportamenti dei consumatori con interventi mirati, diventa dunque prioritario nel mutato panorama del commercio contemporaneo, sia in Italia che nel mondo. In questo panorama di continuo cambiamento, diventa strategico e fondamentale il ruolo economico, e soprattutto sociale, degli acquisti “sotto casa”, dei negozi di prossimità, dei pubblici esercizi e delle attività turistiche e di servizio. Una rete capillare di piccole imprese che, in particolare nelle periferie, rappresenta un presidio importante anche per alleggerire la tensione sociale e il diffuso senso di insicurezza, riuscendo a ricucire il legame tra luoghi, persone e imprese, a favore di percorsi di legalità, inclusione e sviluppo».

Si reputa che «per contrastare il crescente fenomeno dei negozi sfitti, particolarmente evidente nei centri storici, sono indispensabili politiche di rigenerazione urbana innovative, come anche è necessario favorire l’integrazione tra i diversi livelli di governo e tra società, imprese, associazioni e cittadini. Sarebbe utile promuovere distretti urbani del commercio, urbanistica commerciale, recupero di spazi e aree dismesse, coesione sociale, innovazione, reti territoriali, valorizzazione turistica e del commercio tradizionale».

Giuseppe Cotroneo, presidente di Confcommercio Lamezia Terme, nell’esprimere apprezzamento per l’iniziativa intrapresa ha posto l’attenzione sulla stretta correlazione esistente tra lo sviluppo di Lamezia Terme ed il supporto attivo alle sue attività commerciali, da sempre fiore all’occhiello e faro attrattore della Città, evidenziando l’immediata necessità di miglioramento del decoro urbano e della viabilità, essenziale per consentire una corretta ed agevole mobilità su tutto il territorio comunale.

«Un vero incremento della potenzialità commerciale di Lamezia Terme si potrà avere solo grazie al continuo impegno degli esercenti nel proporre alla loro utenza un “prodotto” sempre più accattivante, dei cittadini nel privilegiare gli acquisti on-site anziché on-line e, non ultimo, il rigoroso impegno da parte dell’Amministrazione Comunale nell’agevolare gli spostamenti, nel garantire pulizia e icurezza del territorio e nell’essere un partner attivo e sempre pronto all’ascolto ed alla collaborazione» è il concetto espresso.

Pino Crapella, segretario Confesercenti Lamezia, ha ricordato come un’analisi fatta già abbia fatto emergere uno stato endemico di malessere di tutti i comparti economici commerciali. «Lamezia in particolare paga per la mala politica, come scioglimenti per infiltrazione mafiose e commissariamenti vari», sostiene Crapella, «il tutto non ha giovato all’economia della città, che vive in uno stato di abbandono totale, da ultimo aggravato dalla pandemia. Lamezia può risollevarsi, facendo leva sulla sua storica ed ottima vocazione commerciale e imprenditoriale» chiedendo «una buona politica, di forme di supporto economico alle micro imprese, controlli serrati contro al dilagare delle macro strutture, di riorganizzare il commercio su aree pubbliche, di controlli più severi contro il commercio clandestino».

Il Segretario della Fisascat Cisl della Provincia di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, Antonio

Bruno, nel sostenere la validità di iniziative come questa, ha sottolineato che «un intervento mirato e ben strutturato, volto all’attrattiva turistica della città di Lamezia Terme, darebbe nuova linfa alle attività commerciali Lametine, determinando un aumento di avventori nella città, oltre che favorire l’indotto dei trasporti e dei servizi in generale; senza dimenticare la concreta possibilità di creare nuovi posti di lavoro, stabili e di qualità. Tutto ciò, attraverso il sano sfruttamento delle tante risorse paesaggistiche, culturali ed enogastronomiche di cui gode la nostra città».

IL PIANO DEL COMMERCIO DEL DUP

Se si parte con l’analisi globale, si finisce a temi ricorsivi locali nella nota stampa del Pd. Chiamata in causa l’amministrazione comunale, ma non il documento unico di programmazione, che ha uno specifico capitolo su “Nuovo Piano del Commercio per il rilancio della Città”, che riprende diversi dei punti esposti:

Indispensabile per la nostra Città riassurgere ai livelli di eccellenza regionale ed interregionale che aveva negli anni passati nel settore.

Occorre di certo intervenire in maniera organica e complessiva con un Programma del Settore Commercio che possa snellire ogni aspetto burocratico ed incentivare lo sviluppo del settore prevedendone la piena valorizzazione con iniziative di incentivazione e di promozione che possa favorire il sorgere e lo svilupparsi di insediamenti commerciali e produttivi nei centri storici e nelle frazioni.

Al riguardo, necessita il conseguimento degli obiettivi operativi tendenti ad ottenere la riqualificazione e rigenerazione sociale ed economica di aree urbane comunali utili per frenare la desertificazione abitativa, l’aumento dell’attrattività complessiva del sistema economico urbano, la presenza di funzioni e di servizi di prossimità al cittadino, la valorizzazione dei caratteri e delle attività specifiche del territorio.

Al riguardo, occorrerà individuare negli strumenti di pianificazione eventuali aree oggetto di riqualificazione e rigenerazione urbana, promuovendo azioni in tema di locazioni commerciali onde individuare merceologie mancanti e riconoscendo di possibili agevolazioni sui tributi e sulle tariffe comunali.

Occorrerà, altresì, analizzare un sistema commerciale urbano che abbia quali punti di forza attrattività e mix merceologico dei sistemi urbani, accessibilità e sosta, qualità architettonica ed ambientale del contesto urbano, qualità architettonica del sistema dei negozi, attività di animazione ed attività di promozione.

Onde dare slancio all’economia, nei limiti del rispetto pieno di ogni disposizione normativa, occorre considerare che la maggior parte dello shopping lametino ricade nel centro storico ove vi sono immobili edificati da tantissimi anni, in alcuni casi da più di un secolo; ciò comporta considerevoli problemi per le ipotesi di apertura o ristrutturazione degli esercizi comunali. Necessario, quindi, approfondire la tematica con possibilità di fornire direttive che conducano ad una semplificazione che possa creare nuovi investimenti nel settore del commercio al dettaglio.

Sempre con riferimento al commercio è evidente che deve esservi particolare attenzione al decoro urbano onde creare una immagine che sia consona alla bellezza dei posti ed all’attrattività degli stessi e ciò con riferimento sia alla cura dei marciapiedi che alla potatura degli alberi ornamentali.

Interloquendo con le associazioni di categoria ed interpretando in maniera equa le esigenze di ciascuno, approfondito ogni aspetto della normativa in essere e del rapporto contrattuale vigente a seguito dell’aggiudicazione del servizio, occorre eventualmente rimodulare la presenza nelle varie vie della Città delle strisce blu, inserendo eventuali limiti orari per i parcheggi sulle strisce bianche con le giuste e doverose tutele per i residenti.

Sempre previo coinvolgimento dell’apporto delle associazioni, può procedersi ad aumentare la pedonalità di alcuni tratti di strada con chiusura al traffico in determinati orari e giorni della settimana anche attraverso l’installazione di dissuasori di traffico a scomparsa.

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