“Le figure del cambiamento devono essere inserite nei nuovi contratti nazionali”

Attorno il tema di “Innovazione e rinnovamento” si è tenuto il XII congresso di Uiltucs Calabria.

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Attorno il tema di “Innovazione e rinnovamento” si è tenuto il XII congresso di Uiltucs Calabria a Feroleto Antico. Confermata nel ruolo di segretario generale regionale Caterina Fulciniti e tutta la segreteria calabrese all’interno di un incontro partecipato e caratterizzato dai numerosi interventi dei segretari provinciali e dei lavoratori. A presiedere i lavori il segretario generale Uil Calabria Santo Biondo che ha coordinato gli interventi del segretario generale UilTucs nazionale Paolo Andreani , del presidente Confcommercio Calabria e vicepresidente UnionCamere nazionale Klaus Algieri, il presidente Confesercenti Calabria Vincenzo Farina, il presidente dell’ordine di consulenti del lavoro di Catanzaro Giuseppe Buscema e i segretari provinciali di Catanzaro Saverio Scarpino e di Reggio Calabria Sabrina De Stefano.

«Innovazione e rinnovamento sono parole importanti- commenta Paolo Andreani- abbiamo bisogno di dare forza al lavoro e di renderlo più stabile, abbiamo bisogno di rinnovare i contratti collettivi e dare più salario alle persone e la necessità di assicurare più formazione professionale per rendere più stabile il lavoro. Ci occupiamo di terziario, un settore che ha un significato rilevante perché può essere in grado di unire un paese che è spaccato, la vocazione turistica in Calabria è importante ed è un tessuto che dobbiamo ricostruire. Dobbiamo ripartire dal lavoro mettendolo al centro speriamo che questo si possa realizzare, è questo che chiediamo alle altre forze datoriali e alla Politica».

Il punto di partenza è delineato dal segretario Regionale Caterina Fulciniti all’interno di un congresso che si svolge tenendo sullo sfondo un’attualità caratterizzata da guerre e pandemia. «Questo è un congresso- spiega il segretario generale regionale Caterina Fulciniti – che arriva in un periodo storico tra i più difficili che ci siamo trovati ad affrontare, in cui il mondo del lavoro è stato stravolto per molti aspetti da guerra e pandemia. I sistemi sono stati alterati da una rivoluzione informatica che in pochi mesi ha cambiato il nostro modo di vivere e lavorare. I confini aperti dall’uso delle tecnologie hanno creato una forte competitività e chi non si è rinnovato non ha potuto competere».

«Ci troviamo a confrontarci anche noi con un contesto economico profondamente modificato e abbiamo precisi doveri e obiettivi su cui intervenire a livello normativo» spiega la sindacalista, «la UilTucs si prefigge in sintesi di incidere sull’eliminazione del monomandatario; sulla modifica dell’ex art. 2 (industria) 3 (commercio) variazioni unilaterali, sulla regolamentazione sviluppo dell’e-commerce, sulla ridefinizione del patto di non concorrenza, sulla certificazione dei contratti e su formazione, welfare, bilateralità. Il nostro ruolo sindacale si realizza se siamo capaci di rispondere alle domande di chi rappresentiamo e se ne tuteliamo gli interessi e lo facciamo se siamo presenti e radicati nel territorio. Ecco allora che la tesi dell’innovazione e del rinnovamento riguarda da vicino anche noi oltre che i lavoratori e in questo caso in modo particolare la Uiltucs Calabria. É giusto sottolineare che tra passato e futuro ogni rinnovamento deve passare dai Contratti Collettivi Nazionali che dobbiamo difendere e fare il possibile per mantenere. I Contratti nazionali danno sicurezza e assicurano unitarietà tra le categorie. Dobbiamo creare i nuovi contratti nelle dimensioni lavorative in cui non esistono e completare quelli esistenti con le nuove situazioni che si sono venute a creare. Le figure del cambiamento devono essere inserite nei nuovi contratti nazionali: dobbiamo avere gli strumenti per governare le situazioni che stiamo vivendo e discutere dei temi di più stringente attualità all’interno di tavoli di concertazione».

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