D’Ippolito interroga il Ministro dell’Interno sulla vendita e conversione dell’ex cantina sociale dopo 2 anni

Si citano valutazione del bene e concessioni avvenute dal 2019 in poi, rievocando fondi del Pnrr che all'epoca però non esistevano

Più informazioni su

Venduta sotto la gestione commissariale negli ultimi mesi del biennio post scioglimento comunale, l’ex cantina sociale è diventata ad altri 2 anni di distanza dal passaggio di proprietà ad un privato un caso politico all’interno del centrosinistra.

Ultimo aggiornamento l’interrogazione presentata al Ministero dell’Interno da parte del parlamentare lametino Giuseppe D’Ippolito, che contesta all’esponente di Governo che «il prezzo della cessione da parte del Comune doveva essere di circa il triplo, secondo una stima formalizzata dall’ultima commissione di accesso agli atti del Comune; gli uffici municipali hanno accordato il permesso di costruire malgrado non potessero, data l’illegittimità costituzionale di alcune norme utilizzate per giustificarlo; lo svolgimento dell’iter amministrativo ha avuto corso ancora prima che fosse perfezionato l’atto di vendita dell’immobile; di recente il municipio ha comunicato il divieto di proseguire i lavori, visto che l’impresa esecutrice è risultata destinataria di interdittiva antimafia».

Secondo D’Ippolito «far distruggere un bene pubblico per consentire l’apertura di un’attività privata significa privare i lametini di uno spezio che invece poteva essere riqualificato, tanto più con le risorse del Pnrr, per la cresciuta culturale, economica e sociale della città», se non fosse che la messa all’asta è del settembre 2019 quando il Pnrr non esisteva, la stessa terna commissariale aveva ad aprile dello stesso anno stralciato i lavori da 450.000 euro per avviare un processo di conversione del bene per mancanza di finanziamenti, ed è dal 2020 che il bene non è più pubblico.

Più informazioni su