Multiservizi contro Sorical mentre gli utenti di gran parte della città rimangono a secco

I vertici della società municipalizzata replicano ad un'intervista del vertice della società regionale contestando il conto economico e gli investimenti dichiarati

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Il sistema idrico “fa acqua” anche a Lamezia Terme, ed è rimpallo di responsabilità tra enti, mentre sullo sfondo si dovrebbe passare ad un ente unico regionale ma con i confini ancora non ben delineati.

In tale contesto l’amministratore unico della Lamezia Multiservizi, Eliseo Bevivino, ed il direttore servizi a rete e infrastrutture della stessa società in house, Pasqualino Nicotera, replicano ad un’intervista rilasciata dal commissario liquidatore della So.Ri.Cal., Cataldo Calabretta, nella quale ha indicato Lamezia Multiservizi quale responsabile della grave situazione in cui versa da anni il sistema di adduzione idrica nel comune di Lamezia Terme, sostengono che «l’unico debito che Lamezia Multiservizi ha attualmente verso So.Ri.Cal. è di un milione di euro relativo ad una fattura emessa, i cui termini di pagamento sono scaduti il 31/08/2022 (appena tre giorni fa) e che comunque la società provvederà a pagare compatibilmente con le dinamiche dei flussi di cassa, avendo la stessa consistenti crediti che dovrà incassare. Si precisa che i pagamenti effettuati dalla società a So.Ri.Cal. dalla data del ricorso al concordato (novembre 2018) ad oggi ammontano a ben 11 milioni di euro. Tutto ciò, considerando tutti gli impegni che ha dovuto assumere la società nella fase di ripianamento ancora in corso, ha del miracoloso, soprattutto se si tiene presente quanto accaduto in questi anni e che ha comportato, anche per condizioni oggettive, un rallentamento degli incassi dalle utenze e a maggior ragione la scelta di non procedere responsabilmente ad un incremento delle tariffe».

Si ricorda che «da quando è stata costituita, La Lamezia Multiservizi ha corrisposto a So.Ri.Cal. oltre 70 milioni di euro: un fiume di soldi, con i quali vi era l’obbligo per il soggetto grossista di procedere con i dovuti investimenti. Per i non addetti, va ricordato che nella tariffa riconosciuta a So.Ri.Cal. è compresa una cospicua quota di ammortamento destinata a mantenere efficiente la rete di adduzione, ma il territorio non ha visto concretizzarsi nessun investimento. E’ questa la causa per cui ci troviamo a registrare senza soste uno stillicidio di perdite ed un susseguirsi, pressoché senza soluzione di continuità, di sospensioni del servizio. E’ proprio la mancanza di investimenti il grave inadempimento che ormai si protrae irresponsabilmente da 20 anni e oggi se ne subiscono le conseguenze».

Secondo i due dirigenti «oggi So.Ri.Cal. corre tardivamente ai ripari, da una parte investendo finalmente qualche milione e dall’altra scaricando responsabilità sulla Multiservizi, che invece sta assumendo rischi enormi e che continua ad operare al meglio sulla rete di distribuzione interna, senza che possa imputarsi alla medesima società lametina alcuna causa di disservizio. Facendo una similitudine, è come se Lamezia Multiservizi, che riceve da parte del Comune di Lamezia un corrispettivo per la gestione del ciclo dei rifiuti, non avesse investito negli anni nel rinnovo di mezzi ed attrezzature per mantenere ed incrementare la capacità produttiva», esempio che però nello specifico non tiene conto che gli investimenti ottenuti sono legati a finanziamenti vincolati proprio all’aumento della raccolta differenziata.

«Alla So.Ri.Cal., che afferma di vantare dai Comuni crediti per 130 milioni di euro, chiediamo l’elenco dettagliato per conoscere verso chi sono vantati e per sapere in quale posizione si colloca la Lamezia Multiservizi col suo debito di 1 milione scaduto il 31/08/2022. Alla So.Ri.Cal., inoltre chiediamo l’elenco degli investimenti effettuati su tutto il territorio regionale, così avremo modo di saper dove si collocano Lamezia Multiservizi ed il Comune di Lamezia rispetto al panorama regionale» sollecitano i due dirigenti, dati che anche se non sempre aggiornati si trovano sul sito della società.

«Ricordiamo che gli impianti di presa oggi utilizzati da So.Ri.Cal. (tipo campo pozzi Sambuco e/o Pian del Duca) nel passato appartenevano al Comune e da questo sono stati ceduti a So.Ri.Cal. a titolo gratuito. Ebbene, oggi, pubblicamente, ci dichiariamo pronti a riprenderci gli impianti che appartengono al territorio di Lamezia Terme e ad assumerci tutta la responsabilità e i relativi obblighi per risolvere una volta per tutte questa grave e perdurante situazione disastrosa, che insiste quotidianamente pure oggi», lamentano i vertici della società in house, «oggi, mentre si scrive, circa 20.000 lametini sono senza acqua potabile, mentre oggi, sempre oggi, registriamo che è scaduto (da tre giorni) il termine annunciato dallo stesso vertice di So.Ri.Cal. al Sindaco di Lamezia Terme per la realizzazione dei lavori del secondo tratto della condotta Sambuco. E invece non abbiamo né il secondo tratto, né possiamo disporre del funzionamento del primo tratto di nuova condotta, già posato, (quello che passa affiancato alla vecchia condotta che collassa quasi ogni giorno), ma mai entrato in esercizio».

Si conclude precisando che «riguardo poi alla questione del concordato e ai 10 milioni di euro che sono venuti meno a So.Ri.Cal., occorre precisare che La Lamezia Multiservizi non ha rubato nulla, ma ha operato secondo la normativa del diritto fallimentare per risolvere una situazione di crisi soprattutto ascrivibile alla penalizzazione subita dall’organizzazione regionale del ciclo idrico, che scarica l’intero rischio gestionale sui soggetti distributori, tutelando a dismisura i soggetti a monte (adduzione) ed a valle (depurazione). A questo proposito, occorrerebbe non limitarsi a denunce, ma valutare seriamente le cause delle difficoltà che hanno i soggetti distributori (Comuni, società, consorzi) nel pagare i famosi 130 milioni a Sorical».

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