Nuovi interventi per fonti energetiche alternative nascenti anche nel lametino

Passi in avanti per un mini impianto idroelettrico a Caronte e per un impianto di biogas nell'area industriale

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I temi della transazione ecologica e dell’energia green nel corso del 2022 sono divenuti sempre più di stretta attualità tra gli impegni da mettere in campo per contrastare il cambiamento climatico, ed anche quelli per limitare le conseguenze dell’invasione russa in Ucraina che hanno portato alle sanzioni ed il taglio di forniture dallo stato guidato da Putin con conseguente impennate dei prezzi di luce e gas per via delle quote di mercato e meno materia prima.

Nell’odierno bollettino regionale saltano all’attenzione così due progetti privati lametini che puntano, in modi e campi diversi, a fonti energetiche alternative.

Il primo caso riguarda l’approvazione avvenuta a luglio, con determinate preiscrizioni tecniche da osservare prima dell’avvio dei lavori ed un indennizzo economico da pagare per 3 anni per i lavori relativi alla fascia boschiva, per la “costruzione ed esercizio impianto Mini idroelettrico denominato “Bagni a Caronte” e delle opere di connessione alla rete elettrica”, nel territorio di Lamezia Terme avanzata dalla Ecosistem SRL ad agosto dello scorso anno.

Un impianto idroelettrico sfruttando il torrente Bagni proposto dall’Ecosistem

E’ di settembre invece l’avvio dell’approvazione relativa all’installazione di un sistema fotovoltaico sulle coperture degli edifici, della potenza nominale pari a 986,04 kWp, di un impianto di compostaggio denominato Fertilis che sta nascendo nella zona industriale “Papa Benedetto XVI” nel comune di Lamezia Terme.

Si stima di avere tramite 1826 moduli fotovoltaici 1,3 GWh/anno di energia prodotta, che consentirà la riduzione dei gas serra pari a circa 298,17 tonnellate annue, equivalenti a circa 13.500 alberi piantati.

La “Fertilis S.r.l.” è una società operante nel settore della gestione dei rifiuti organici costituiti principalmente da frazione organica del rifiuto solido urbano, verde e fanghi biologici, che nasce con l’obiettivo di produrre un biocarburante/biometano avanzato destinato al mondo dell’autotrazione e trasporti ottenuto attraverso un processo di biodigestione anaerobica e successiva depurazione (upgrading). Il biogas da depurare viene ottenuto dalla digestione anaerobica dei rifiuti organici provenienti dalla raccolta differenziata e da matrici organiche di lavorazione da impianti industriali di terzi.

I principali conferitori di materia prima sono enti locali, società di servizi, imprese ed enti privati, consorzi industriali, titolari di attività produttive che nel loro operare generano scarti organici da recuperare.

 

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