“In politica premiano le bugie, l’immobilismo, le semplificazioni e le narrazioni devianti amplificate”

Commenta così Giuseppe D'Ippolito, ora ex deputato lametino, la mancata rielezione nell'ultima tornata elettorale

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«Sono rimasto per un giorno in silenzio, dopo le elezioni di domenica scorsa. Ho voluto analizzare i risultati, riflettere, capire. Il voto popolare va sempre rispettato, anche quando non ci piace e ci mortifica». Commenta così Giuseppe D’Ippolito, ora ex deputato lametino, la mancata rielezione nell’ultima tornata elettorale.

«E oggi per me è doveroso ringraziare le tante persone che mi hanno sostenuto, che hanno creduto nella mia persona, nel mio lavoro parlamentare, nelle mie battaglie e nel progetto politico di Impegno Civico, cui avevo aderito con la consapevolezza che nel Movimento 5 Stelle non c’era più alcuno spazio per rappresentare e difendere le ragioni del territorio calabrese», spiega D’Ippolito, «so di aver fatto tanto per il Sud, la Calabria e Lamezia Terme, ma tutta questa attività non è valsa a raccogliere il sostegno popolare per la rielezione a deputato. Io non ho promesso alcunché e non mi sono prestato a baratti di sorta. Ho quindi dedotto che in politica premiano le bugie, l’immobilismo, le semplificazioni e le narrazioni devianti amplificate per via mediatica ed oggi sui social».

Si punta il dito così altrove: «c’è molto da fare sul terreno dell’informazione e della cultura in generale, per evitare che menzogne e opportunismo della politica prevalgano sui fatti, sempre dimostrabili. Esco dall’esperienza parlamentare a testa alta, convinto d’aver dato il massimo e d’aver commesso più errori, tra cui la sottovalutazione delle mistificazioni quotidiane. Lascio aperte, però, diverse questioni serie, su cui mi auguro che il prossimo governo e il futuro Parlamento lavorino con coscienza e responsabilità».

Nello specifico D’Ippolito sostiene che «il Sud non può essere abbandonato e la Calabria avrebbe bisogno, come ho detto molte volte, di una No Tax Area come strumento di compensazione per il suo divario infrastrutturale dal resto dell’Italia, che stavamo colmando senza i megafoni della propaganda. Grazie a tutti».

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