Antonio Sirianni critico con amministrazione e centrosinistra sui conti del Comune, invocando Prefetto e Corte dei Conti

I revisori chiedono però di modificare dati contabili approvati per il 2020 e 2021, che da un punto di vista legale e contabile è stato chiarito in consiglio comunale non è una strada perseguibile proprio secondo la corte dei conti.

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Oltre alle polemiche politiche, Antonio Sirianni, Componente Direzione Provinciale Pd, entra anche in quelle amministrative dopo l’ultimo consiglio comunale, ricordando come già nel settembre 2020 ci fu una forte divergenza di visioni tra revisori dei conti e vertici amministrativi, che torna anche ora sugli esiti del disavanzo 2022 frutto dei precedenti bilanci che ora la terna contabile chiede di rivedere dopo l’approvazione precedente senza osservazioni.

«All’epoca era la sopravvenienza nel Bilancio della Multiservizi, oggi è la quota di disavanzo di gestione accertata nel rendiconto 2020 (in realtà 2021, nb), iscritta in spesa nel bilancio del 2022, nonché la quota di disavanzo da ricostruzione del Fondo Anticipo Liquidità, iscritta in spesa nel bilancio 2022, ma non recuperata», valuta Sirianni, «se passasse la tesi del Collegio dei Revisori di imputare l’intero importo al Preventivo 2023, il Comune non avrebbe, per questa ultima parte dell’anno, capacità di spesa e allora addio per questi ultimi mesi a sagre e quant’altro, rimarrebbero solo i Giganti di Varapodio dei quali se ne farebbe carico la Lamezia Europa che, dopo 13 anni, ha chiuso un bilancio in utile, forse miracolata delle visite pastorali che ha organizzato».

Secondo l’esponente del Pd «questo nervosismo nasce dalla bocciatura da parte dei Revisori del Consuntivo 2022 e dallo schema di preventivo 2023, i quali hanno dichiarato in entrambi “la presenza di una situazione contabile in grande affanno’’», il che per un Comune in piano di riequilibrio non è una novità a fronte di 57 milioni di euro da recuperare in una dozzina di anni ancora.

«In particolare, nello schema di preventivo 2023 segnalano l’ottimistica previsione delle entrate tributarie e delle Royalties e l’inadeguatezza dell’accantonamento del Fondo crediti di dubbia esigibilità, solo per citarne alcune» ricorda Sirianni, sostenendo che «basta guardare il trend dei disavanzi degli ultimi 10 anni e vedere che gli importi più alti corrispondo agli anni di gestione Mascaro», se non fosse che le quote da recuperare son previste per legge ed il predissesto è del 2014, le Royalties non discrezionali ma stabilite per legge (aumentate rispetto alla previsione precedente per l’ulteriore quota di abbanco di rifiuti nella discarica di località Stretto concessa a giugno dalla Regione, con conseguente mancato aggravio della Tari 2023).

Sirianni incolpa però anche la sua stessa parte politica: «di fronte a questo quadro l’opposizione di centro-sinistra, sia all’interno del Consiglio che al di fuori dello stesso, deve effettuare un cambio di passo, non ci si può limitare ai soliti comunicati stampa e sperare che questa amministrazione possa cadere per mano della stessa maggioranza; abbiamo già visto in passato che ci può essere qualche defezione, ma al momento opportuno trovano il modo di ricomporre. È opportuno, per costruire una proposta alternativa credibile, incalzare l’amministrazione sui tanti dossier aperti, i 200 milioni dei Fondi del PNRR a che punto sono? Arriveranno mai a terra? Qual è la reale situazione della Multiservizi così come le altre due partecipate?». Risposte che sono nel consuntivo 2022 approvato, e che per quanto riguarda la società in house avrà un’altra risposta nel consolidato da approvare tra qualche mese.

Secondo Sirianni «è doveroso da parte dei Consiglieri comunali di centrosinistra, dei rappresentanti istituzionali del territorio e degli esponenti dei partiti chiedere un incontro con il Prefetto per denunciare il comportamento avuto nei confronti dei Revisori, e se anche il Bilancio di Previsione venisse approvato con il parere negativo dei Revisori è opportuno chiedere un intervento della Corte dei Conti per fare chiarezza sulla reale situazione dei conti del comune». I revisori chiedono però di modificare dati contabili approvati per il 2020 e 2021, che da un punto di vista legale e contabile è stato chiarito in consiglio comunale non è una strada perseguibile proprio secondo la corte dei conti.

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