Sotto Natale in consiglio comunale non si diventa più buoni, si rimane procrastinatori per strategie politiche

Anche questa mattina si è deciso che era meglio non presenziare in aula rinviando la discussione degli 8 punti da votare a domani dopo le 12:30 quando basteranno 8 consiglieri in aula per ottenere il numero legale

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Anche sotto Natale in consiglio comunale non si diventa più buoni, ma si rimane procrastinatori in ottica di strategie politiche. La maggioranza non ha 12 consiglieri certi al proprio fianco da un po’ (anche se a conti fatti la crisi interna si è consumata, ricucita e scucita in contorni poco chiariti), non si fida dell’opposizione (il cui mantra “la maggioranza non ha i numeri” vale dalle Alpi a Lampedusa, con buona pace degli atti amministrativi che si fanno saltare abbandonando l’aula), e quindi anche questa mattina si è deciso che era meglio non presenziare in aula rinviando la discussione degli 8 punti da votare a domani dopo le 12:30 quando basteranno 8 consiglieri in aula per ottenere il numero legale. Giorno 20 sul calendario che i consiglieri avevano segnato anche per il giro di consultazione elettorale a loro dedicata per quanto riguarda il consiglio provinciale, con 5 candidati da via Perugini ad entrare negli scranni dell’ente intermedio; i mancati accordi ed i troppi disaccordi nel giro precedente hanno fatto si che solo Davide Mastroianni alla fine fosse stato eletto, su un possibile massimo numero di 3 consiglieri che si sarebbero potuti nominare in base al voto ponderato, ipotesi che anche questa volta potrebbe ripetersi visti i rapporti lacerati tra le parti.

Cinque debiti fuori bilancio e la conferma della salute delle società partecipate, ma prima soprattutto la modifica al previsionale e al piano delle opere pubbliche legata alla differente destinazione degli oneri di urbanizzazione 2023 (ottenendo così il parere positivo dei revisori dei conti, dopo le segnalazioni dello stesso sugli equilibri di bilancio legati alla riscossione dei tributi non piena avvenuta in via Perugini), possono ancora una volta attendere 24 ore. Poi impegni di spesa ed affidamenti passeranno agli uffici, cui difficilmente arriveranno forze nuove a stretto giro ma che continueranno a trovarsi nella situazione di attuale carenza e conseguente difficoltà nel campo delle risposte ed efficienza.

In questo contesto, teoricamente, il 2023 dovrebbe essere l’ultimo anno con il piano di riequilibrio, entro fine marzo si dovrebbe approvare il nuovo bilancio di previsione (il termine da legge è fine dicembre, ma la proroga è stata già annunciata) e non manca occasione in cui il sindaco ricordi che nel primo semestre 2024 partiranno vari cantieri legati ai fondi Pnrr, ma la data che interessa parte della politica dentro e fuori via Perugini è il 28 febbraio: far cadere l’amministrazione prima di tale scadenza vorrebbe dire votare subito a giugno insieme alle elezioni europee, superare tale termine rimanderebbe tutto al naturale fine mandato del 2025. Sia l’esito delle elezioni provinciali, che determinati riposizionamenti e scelte comunicative, ad inizio 2024 potrebbero spostare le decisioni dei 24 eletti della sala Luisi in tal senso.

Questa mattina in aula presenti intanto solo Saladini per la maggioranza, oltre al presidente Nicotera, con nei banchi dell’ opposizione Piccioni, Mastroianni, Cittadino, Arcieri, Gianturco.

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