«Intendiamo discutere pubblicamente su cosa debba prevedere per l’ospedale di Lamezia il protocollo»

Sullo sfondo rimane sempre l'ostilità a tale idea da parte di 5 Stelle, del commissario al piano di rientro, ed un decreto annunciato ma ancora non arrivato sulla sanità calabrese

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    Nuovo comunicato delle 4 sigle comitato salviamo la sanita’ del lametino, tribunale per i diritti del malato, comitato malati cronici, comitato 4 gennaio tornano ancora una volta sulla contestata inclusione dell’ospedale di Lamezia Terme nella istituenda azienda ospedaliero-universitaria di Catanzaro, ritenendo che «non è “una forzatura” del consigliere regionale Scalzo. E’ la presa d’atto unanime da parte della Commissione sanità, prima, e del Consiglio Regionale, dopo, della necessità di una programmazione unica per la sanità ospedaliera di un territorio circoscritto, che ha la peculiarità di essere al centro della Regione e di avere la quarta città della Calabria nello stesso ambito sanitario del capoluogo Catanzaro. La legge regionale si pone, quindi, correttamente l’obiettivo della “razionalizzazione ed ottimizzazione dell’offerta sanitaria nell’area centrale della Calabria”». Non la pensano così né però alcuni consiglieri regionali (vedi Bova), né il commissario al piano di rientro, Cotticelli, che ha già palesato l’intenzione di non voler far andare avanti il progetto con dentro il Giovanni Paolo II.
    «Ora si attende il varo del protocollo d’intesa che dovrà ridisegnare nel territorio la sanità ospedaliera, riequilibrando ed ottimizzando l’offerta sanitaria, così come previsto in due decreti del commissario straordinario del 2011 rimasti inattuati», reputano le 4 sigle, «intendiamo discutere pubblicamente su cosa debba prevedere per l’ospedale di Lamezia il protocollo e lo faremo sulla base di un dettagliato documento sul quale confrontarci per ottenere i migliori risultati possibili per la nostra sanità e per il nostro Ospedale che, in un istmo da tutti considerato una unica realtà territoriale, non ha alcun interesse a restare separato, come è ora, da un cosiddetto Hub di mega dimensioni che inevitabilmente finirebbe per schiacciarlo. La discussione in consiglio regionale ha messo in evidenza che la realizzazione nel nostro Ospedale del Polo Traumatologico Regionale, previsto nei due precedenti piani sanitari regionali, sarebbe un utilizzo ottimale di questa infrastruttura per la sua localizzazione centrale, per i suoi ottimi collegamenti con le vie di comunicazione, per la sinergia con il Centro Protesi INAIL. Si tratta di una funzione compresa nella Rete Ospedaliera Politrauma che è rimasta incompleta, perché il precedente commissario ha deciso che il suo punto centrale debba essere collocato genericamente “Fuori Regione”».
    Sullo sfondo rimane sempre l’ostilità a tale idea da parte di 5 Stelle che avevano anche avanzato l’ipotesi che il Governo si opponesse a tale riorganizzazione, quella del commissario al piano di rientro, ed un decreto annunciato ma ancora non arrivato sulla sanità calabrese, oltre alle decisioni su quale sarà il destino dell’Asp di Catanzaro (cui ancora dipenderà la sanità fuori dall’ospedale lametino) in ottica scioglimento.
    g.g.

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